Tutto da rifare per il concertone di Capodanno a Roma. Dopo l’invito del sindaco Gualtieri rivolto a Tony Effe a “fare un passo indietro” dopo le polemiche scaturite dopo l’annuncio della line up, a tirarsi indietro adesso sono Mahmood e Mara Sattei.
I due artisti, infatti, alla notizia della decisione di escludere il trapper di Sesso e Samba, sui loro canali social hanno annunciato di lasciare la kermesse di Capodanno al Circo Massimo.
“Ho aspettato fino all’ultimo poiché speravo di leggere una notizia diversa rispetto all’esclusione di Tony Effe dal Capodanno di Roma. Ritengo sia una forma di censura – scrive su Instagram Mahmood – per cui decido anche io di non partecipare al Capodanno della Capitale. Sono fermamente convinto che qualsiasi forma d’arte possa essere discussa e criticata ma non deve esistere censura”.
Mara Sattei, sempre su Instagram, ha così annunciato: “‘Date le decisioni prese in merito al Capodanno di Roma, anch’io non prenderò parte all’evento. Non trovo corretto impedire a un artista di esibirsi, privandolo della sua libertà di espressione“.
“Danno d’immagine per uno degli artisti simbolo del 2024”
All’indomani della presentazione del Capodanno al Circo Massimo con il sindaco Roberto Gualtieri e l’Assessore ai grandi eventi Alessandro Onorato, le polemiche per la presenza in cartellone di Tony Effe si sono sprecate per via dei suoi testi controversi, additati come sessisti e misogini.
Sull’onda dell’indignazione Gualtieri si è scusato: “Non è censura, ma una questione di opportunità”. Dopo l’esclusione, Tony Effe si è espresso tramite il suo manager Pegaso Management: “Pur nel rispetto delle decisioni del Comune di Roma – scrivono in una nota ufficiale – dobbiamo rappresentare il nostro vivo stupore e dispiacere poiché tale decisione è stata presa in assenza di alcuna valida motivazione, dopo il raggiungimento di un accordo fra le parti e addirittura dopo l’annuncio e la conferenza stampa in cui veniva annunciata e pubblicizzata la presenza di Tony all’evento”.
Gualtieri ha specificato che l’accordo tra le parti non era stato tradotto in un contratto firmato, quindi nessuna penale da pagare, ma la Pegaso punta sul danno d’immagine di “uno degli artisti più rilevanti di questo 2024. Con la sua musica – prosegue il management – è stato un forte motivo di aggregazione per tanti giovani che abbiamo incontrato nel corso di quest’anno”.