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David Rubinger e Marcella Mencherini: le mostre da vedere in estate

mostre a roma estate 2018
Marcella Mencherini - Crociera delle due Americhe 1927

Sono tantissime le mostre e le esposizioni da vedere a Roma in estate, per coloro che non vanno in vacanza, e il nostro #spiegonemostre si offre come la guida a tutte le iniziative più meritevoli in programma.

TRAIANO. Costruire l’Impero, creare l’Europa

prorogata fino al 18 novembre, Mercati di Traiano – via Quattro Novembre 94

L’intento dei curatori è quello di raccontare la figura dell’imperatore e soprattutto la sua azione a 360° nel vasto Impero Romano, giunto con lui alla massima espansione. Un racconto chiaro e diretto, sviluppato anche attraverso tecnologie innovative, che illustra in 7 sezioni le tematiche della mostra attraverso una precisa scelta delle opere esposte.

208 le opere d’arte antica provenienti dai musei della Sovrintendenza Capitolina, da molti musei e spazi archeologici italiani, e alcuni importanti musei stranieri. La mostra è stata ideata in occasione dei 1900 anni della morte dell’imperatore Traiano e allestita nel complesso monumentale da lui stesso voluto insieme al grandioso Foro sottostante.

Dal 25 settembre, inoltre, ripartiranno nella sala conferenze del museo gli appuntamenti con i Martedì di Traiano, giornate di studi, convegni, conferenze su tematiche legate alla figura dell’Optimus Princeps e non solo, tenuti da curatori e colleghi provenienti da Musei e Università nazionali e internazionali. In questo nuovo ciclo si toccheranno argomenti di attualità come la tutela, la valorizzazione e la comunicazione del Patrimonio culturale.

Programma completo sui siti: www.traianus.it e www.mercatiditraiano.it

Orari: Tutti i giorni 9.30-19.30

Marcella Mencherini – Visioni

dal 7 al 23 settembre, Ala Brasini del Vittoriano di Roma

Una mostra che accoglie la monografica dell’artista aretina Marcella Mencherini: 29 opere – 13 delle quali inedite – per una personale interazione di struttura e spazio, un mondo onirico e un universo artistico che sono l’espressione di pensieri e visioni che prendono forma, si concretizzano in immagini che trovano fondamento nel linguaggio aeropittorico.

In bilico tra simbolismo e surrealismo, prendendo le mosse dall’incontro con il mondo dell’aviazione e in particolare dell’Aeronautica Militare e rispondendo a certe particolari esigenze di illustrare alcune parti salienti della sua storia, Marcella si è lasciata coinvolgere dal fascino del volo che da sempre ha rappresentato il sogno più proibito dell’uomo.

Per tale esigenza si è ispirata all’arte futurista e divisionista dandone una sua particolare interpretazione. Complesse e profonde – inconfondibili sotto il profilo stilistico ravvisabile nel valore estetico della linea e nella raffinatissima scelta coloristica – le opere ritraggono una realtà dalle verità sottese, linee che non rimandano ad altro che a se stesse denotando la loro intrinseca, elegante e sinuosa bellezza.

Orario: tutti i giorni 9.30 – 19.30

Ingresso gratuito

David Rubinger

dal 7 settembre al 4 novembre 2018 – Museo di Roma in Trastevere, Piazza S. Egidio 1/b

In occasione del settantesimo anniversario della fondazione dello Stato di Israele e a un anno dalla scomparsa di David Rubinger ecco una mostra dedicata al fotografo di fama internazionale curata da Edvige Della Valle e ospitata dal Museo di Roma in Trastevere, che prevede l’esposizione di oltre settanta fotografie in bianco e nero e a colori di dimensioni diverse.

Con una particolare sensibilità artistica e umana, Rubinger è riuscito attraverso il suo occhio-obiettivo a raccontare i grandi eventi della storia contemporanea, fatti di persone e di luoghi significativi per la memoria dello Stato ebraico. Alcuni di questi scatti possono definirsi iconici, come la celebre fotografia ritraente tre paracadutisti in primo piano ripresi davanti il Kotel (Muro del pianto), il 7 giugno 1967, un’immagine che ha contribuito a definire la coscienza nazionale dello Stato d’Israele.

Tutta la produzione fotografica di Rubinger arriva al cuore e alla coscienza delle persone per la forte spontaneità. Evitando ogni artificio egli è stato capace di restituirci immagini reali raccontate nella loro semplicità, a fare una cronaca puntuale dei successi, dei traguardi e delle sfide che Israele ha affrontato in questi decenni, mostrando la verità senza edulcorazioni. Uomini, donne e bambini comuni, ma anche personaggi che hanno saputo cambiare il corso degli eventi, sono le stesse persone che il fotografo ha catturato nei momenti di vita privata con particolare sensibilità artistica e umana, da Moshe Dayan a Yitzhak Rabin, da Ben Gurion a Golda Meir.

Orario: da martedì a domenica ore 10.00 – 20.00;

Biglietti: tariffe non residenti: Intero: € 6,00 Ridotto: € 5,00; tariffe residenti: Intero: € 5,00 Ridotto: € 4,00

Bosco magico. Gli alberi sciamanici di Paolo Martellotti

fino al 30 settembre 2018 – Musei di Villa Torlonia, Casina delle Civette

L’idea di realizzare la mostra presso la Casina delle Civette (giardino), nasce dalla possibile simbiosi tra il rapporto con la natura delle opere di Paolo Martellotti e il suggestivo Museo, situato in mezzo al verde. Lo stesso esterno della Casina è caratterizzato da elementi naturalistici ed esoterici presenti nelle vetrate, nei decori e negli elementi costruttivi.

L’eclettico complesso architettonico funge da ideale contesto scenografico per ospitare i legni sciamanici dell’artista, che ne divengono parte integrante e coprotagonisti. Le sue opere sono veri e propri “Alberi”: pezzi di diverse essenze ai quali l’Artista ha dato una seconda vita, reinterpretandoli, costruendo sculture sacre e musicali, rigorosamente progettate come totem di arte tribale.

Si propone pertanto l’esposizione di 55 opere: 12 sculture dislocate nelle aiuole del Giardino, 6 nel Portico antistante alla Dipendenza, infine 12 sculture all’interno della Dipendenza assieme a 25 opere pittoriche.

Orario: da martedì a domenica ore 9.00-19.00

Dreamers. 1968: come eravamo, come saremo

fino al 7 ottobre – Museo di Roma in Trastevere, Piazza di S. Egidio, 1b

L’esposizione è il risultato di un attento lavoro di ricerca svolto dall’AGI all’interno dei materiali d’epoca. Il percorso per immagini e video, nato da un’idea di Riccardo Luna, direttore AGI e curata a quattro mani con Marco Pratellesi, condirettore dell’agenzia, si basa, infatti, sull’archivio storico di quell’anno, ricostruito grazie al recupero del patrimonio di tutte le storiche agenzie italiane e internazionali.

La mostra fornisce l’occasione di compiere un viaggio nel passato, in un’epoca lontana d’Italia grazie a 171 immagini, tra le quali più di 60 inedite; 19 archivi setacciati in Italia e all’estero; 15 filmati originali che ricostruiscono più di 210 minuti della nostra storia di cui 12 minuti inediti; 40 prime pagine di quotidiani e riviste riprese dalle più importanti testate nazionali; e inoltre una ricercata selezione di memorabilia: un juke boxe, un ciclostile, una macchina da scrivere Valentine, la Coppa originale vinta dalla Nazionale italiana ai Campionati Europei, la maglia della nazionale italiana indossata da Tarcisio Burgnich durante la finale con la Jugoslavia, la fiaccola delle Olimpiadi di Città del Messico.

I materiali compongono diverse sezioni tematiche che raccontano la cronaca del tempo, gli usi, i costumi e le sue tradizioni. Non solo, quindi, le occupazioni e i movimenti studenteschi, ma anche e soprattutto la dolce vita, la vittoria dei campionati europei di calcio e le altre imprese sportive, il cinema, la vita quotidiana, la musica, la tecnologia e la moda.

Orari: da martedì a domenica ore 10.00 – 20.00 – Chiuso lunedì

Tariffe non residenti: Intero: € 7,50 – Ridotto: € 6,50;

Tariffe residenti: Intero: € 6,50 – Ridotto: € 5,50

Roma Città Moderna. Da Nathan al Sessantotto

fino al 28 ottobre 2018 – Galleria d’Arte Moderna

Un tributo alla Capitale d’Italia attraverso gli artisti che l’hanno vissuta e gli stili con cui si sono espressi. Una rassegna unica che ripercorre le correnti artistiche protagoniste del ‘900 con in primo piano la città di Roma, da sempre polo d’attrazione di culture e linguaggi diversi.

Presentate oltre 180 opere, tra dipinti, sculture, grafica e fotografia, in una rilettura ideale della cultura artistica di Roma, una città ipercentrica, seppur multiculturale, nella quale, nei decenni, si sono andate sedimentando diversità e univocità non sempre o non solo in conflitto fra di loro.

In mostra opere che riproducono paesaggi e figure con valenze simboliste e decadenti realizzate tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del XX secolo. Si tratta di opere che anticipano quella voglia di rinnovamento e modernità fondamentale per il lavoro degli esponenti della Secessione romana negli anni Dieci, così come per il gruppo dei futuristi e degli aeropittori degli anni Venti e Trenta.

Una parte sostanziale della mostra è dedicata a quella tendenza artistica, per così dire, di “recupero” dell’antico e della tradizione dell’arte italiana che caratterizza, seppur con distinguo, le molteplici correnti artistiche degli anni Venti-Trenta, dal Tonalismo al Realismo Magico, dalla Metafisica, al Primitivismo, tramite le quali gli artisti “guardano” Roma con un nuovo seppur “antico” sguardo.

Si prosegue con l’approfondimento della Scuola Romana che offre una notevole rosa di capolavori dell’arte italiana del Novecento con focus sulle demolizioni che hanno caratterizzato Roma nella distruzione/ricostruzione del centro città e il conseguente, dissennato, sviluppo delle periferie per immettersi nella fase della figurazione e dell’astrazione – il segno – che ha caratterizzato la cultura post-bellica degli anni Quaranta, Cinquanta e primi Sessanta.

A chiusura, intesa però come apertura verso un’“altra” Roma, i riscontri urbani della Pop Art romana e delle sperimentazioni concettuali della seconda metà degli anni Sessanta che hanno definitivamente dilatato il centro dell’arte e del pensiero artistico di Roma, da Roma oltre la stessa città, per un afflato internazionale.

Orario: da martedì a domenica ore 10.00 – 18.30
Biglietto d’ingresso: Intero: € 7,50 – Ridotto: € 6,50; Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza): Intero: € 6,50 – Ridotto: € 5,50

Walls. Le Mura di Roma. Fotografie di Andrea Jemolo

fino al 7 ottobre 2018 – Museo dell’Ara Pacis

Nate come difesa dall’esterno e poi inglobate nel tessuto cittadino, le Mura Aureliane accompagnano con la loro imponenza strade, scorci e orizzonti della città. Con gli oltre 12 km lungo i quali ancora si sviluppano, sono il più grande monumento della Roma imperiale e la cinta muraria urbana più lunga, antica e meglio conservata della storia.

Tra settembre e dicembre del 2017, il fotografo romano Andrea Jemolo, maestro noto e apprezzato per la sua esperienza trentennale nel campo della fotografia di arte e di architettura, ha documentato la cinta muraria scegliendo di scattare con una macchina Sinar a lastre 10×12 cm. Grazie alla possibilità di decentramento, in grado di correggere le linee prospettiche che si restringono verso l’alto, e grazie a lunghi tempi di posa, Jemolo ha ottenuto immagini ad altissima definizione che raccontano e documentano le Mura Aureliane e il loro palinsesto di storie e di trasformazioni.

In mostra è esposta una selezione di 77 fotografie a colori in grande formato: in ogni foto, Jemolo racconta l’unicità di un pezzo di storia e di vita quotidiana. Alcuni tratti di mura si stagliano ancora solenni e solitari, altri sono stati inglobati dalla vita cittadina fatta di palazzi, cimiteri, cantieri, officine e grandi direttrici viarie, di altri tratti tenta continuamente di reimpossessarsi la natura, con arbusti, piante e rampicanti.

In alcune foto, scattate all’esterno dei bastioni, si colgono le diverse tecniche utilizzate nel corso dei secoli: dai mattoni in laterizio, al tufo, ai materiali di reimpiego in marmo, mentre altre raccontano il “dentro” le mura, con scorci di camminamenti, porte, torri. In un ideale confronto con le immagini realizzate da Jemolo, in mostra si possono ammirare anche circa 50 fotografie storiche selezionate dal fondo Parker, custodito presso il Museo di Roma, e 17 fotografie storiche anch’esse provenienti dall’Archivio Fotografico del Museo di Roma.

Orario: Tutti i giorni 9.30-19.30
Biglietto d’ingresso integrato Museo Ara Pacis + mostra “Walls. Le Mura di Roma. Fotografie di Andrea Jemolo:

  • Intero €
  • Ridotto € 11,00

Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza):

  • Intero residenti € 11,00
  • Ridotto residenti € 9,00

Josef Sudek: Topografia delle macerie. Praga 1945

fino al 7 ottobre 2018 – Museo di Roma in Trastevere

La mostra, presenta quaranta immagini inedite sotto forma di nuovi ingrandimenti e documenta il doloroso passato della città di Praga attraverso lo sguardo sensibile del fotografo ceco Josef Sudek.

Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel 1945, Josef Sudek, andò nelle strade di Praga per testimoniare i danni che la guerra aveva causato nella città.

Ciò dette origine a un insolito repertorio di quasi quattrocento fotografie, documentarie e artistiche, che rivelano edifici distrutti, monumenti smantellati e sistemi di protezione antincendio e antiaerei che per molti anni trasformarono la fisionomia di viali e piazze praghesi. Le immagini rivelano il doloroso passato della città, oggi perlopiù sconosciuto, attraverso lo sguardo sensibile di Sudek, emotivamente legato alla “propria“ città e capace di catturare la sua poetica nascosta.

Josef Sudek (1896-1976), leggenda della fotografia ceca, è noto per il suo pittoresco romanticismo e per l’atmosfera lirica degli ambienti da lui raffigurati. I suoi temi fotografici preferiti includono nature morte, finestre, giardini, immagini fantasiose, immagini di Praga e paesaggi, come la foresta della regione dei Beskydy o la zona industriale di Mostecko, nella Boemia settentrionale. O

Orario: da martedì a domenica ore 10:00 – 20:00
Biglietto
Fino al 2 settembre (con le mostre  Sylvia Plachy. When Will it Be Tomorrow e Dreamers. 1968: come eravamo, come saremo)

Tariffe non residenti:
Intero: € 7,50
Ridotto: € 6,50

Tariffe residenti:
Intero: € 6,50
Ridotto: € 5,50

Dal 4 settembre (salvo integrazione se presente altra mostra)

Tariffe non residenti:
Intero: € 6,00
Ridotto: € 5,00

Tariffe residenti:
Intero: € 5,00
Ridotto: € 4,00

La Roma dei Re. Il racconto dell’Archeologia

fino al 27 gennaio 2019 – Musei Capitolini

La mostra accende i riflettori sulla fase più antica della storia di Roma, illustrando gli aspetti salienti della formazione della città e ricostruendo costumi, ideologie, capacità tecniche, contatti con ambiti culturali diversi, trasformazioni sociali e culturali che interessarono Roma nel periodo in cui la città, secondo le fonti storiche, era governata da re.

Grazie a lunghe attività di revisione, restauro e studio è possibile mostrare per la prima volta al pubblico dati e reperti archeologici mai esposti prima, talvolta sorprendenti e suggestivi per la loro bellezza e modernità.

Il percorso espositivo – che inizia a partire dal limite cronologico più recente, il VI secolo a.C., e arriva fino al X secolo a.C. – si snoda in diverse sezioni:

  • Santuari e palazzi nella Roma regia, con reperti provenienti dall’area sacra di Sant’Omobono nel Foro Boario presso l’antico approdo sul Tevere;
  • I riti sepolcrali a Roma tra il 1000 e il 500 a.C., con corredi tombali dalle aree successivamente occupate dai Fori di Cesare e di Augusto e dal Foro romano;
  • L’abitato più antico: la prima Roma, con il plastico di Roma arcaica per un viaggio a ritroso nel tempo dalla Roma di oggi a quella delle origini;
  • Scambi e commerci tra Età del Bronzo ed Età Orientalizzante, con testimonianze provenienti in massima parte dalla necropoli dell’Esquilino, uno dei complessi più importanti della Roma arcaica;
  • le sezioni Indicatori di ruolo femminile e maschile, Oggetti di lusso e di prestigio, e Corredi funerari “confusi”, che contengono reperti e oggetti provenienti anch’essi per lo più dalla necropoli dell’Esquilino a testimonianza di quella che poteva essere la ricchezza originaria della necropoli.

Orari: tutti i giorni 9.30 – 19.30
Biglietto: Intero € 15,00 – Ridotto € 13,00 – Ridottissimo € 2,00; per residenti: Intero € 13,00; Ridotto € 11,00; Ridottissimo € 2,00

Ingresso gratuito per i residenti a Roma e nell’area della Città Metropolitana nella prima domenica di ogni mese.

Canaletto arriva a Roma

Palazzo Braschi – Piazza Navona 

Dall’11 aprile al 23 settembre 2018

Sarà il più grande nucleo di opere mai esposto in Italia. Il Museo di Roma Palazzo Braschi celebra il grande pittore veneziano a 250 anni dalla sua morte.

Giovanni Antonio Canal (Venezia 1697 -1768) noto come Canaletto, viene omaggiato con una grande retrospettiva negli spazi espositivi del Museo di Roma Palazzo Braschi a Piazza Navona. La mostra a cura di Bożena Anna Kowalczyk cade nel 250° anniversario della morte del grande pittore veneziano e presenta una vasta selezione di opere: 42 dipinti, inclusi alcuni celebri capolavori, 9 disegni e 16 libri e documenti d’archivio.

Tra i lavori in mostra, oltre al già menzionato dipinto del Museo Pushkin, spiccano due opere della Pinacoteca Gianni e Marella Agnelli di Torino: Il Canal Grande da nord, verso il ponte di Rialto, e Il Canal Grande con Santa Maria della Carità, esposti per la prima volta assieme al manoscritto della Biblioteca Statale di Lucca che ne illustra le circostanze della commissione e della realizzazione.

Geisha, l’arte, la persona

Museo delle Civiltà – Museo preistorico etnografico “Luigi Pigorini” – Piazza Guglielmo Marconi, 14 

Dal 26 luglio al 30 ottobre 2018

L’esposizione presenta alcuni oggetti che lo scultore palermitano Vincenzo Ragusa collezionò tra il 1876 e 1882, accompagnati dalle immagini di Suzuki Harunobu. Le geisha di Harunobu sono colte nella dimensione della vita quotidiana, nei quartieri privati (oku) dove si svolgevano i momenti più intimi della loro giornata.

Le giovani donne mostrano con grazia eterea come si prendevano cura del proprio corpo, il trucco del viso, le elaborate acconciature dei capelli, l’abbigliamento e gli accessori del vestiario che le rendevano così affascinanti agli occhi dei clienti. Rivelano la dedizione al perfezionamento delle arti indispensabili per la loro attività di intrattenitrici nei banchetti: la musica, la danza, la composizione floreale (ikebana), la conoscenza della poesia e della calligrafia, strumenti di una seduzione più sottile ma altrettanto necessaria per la conquista della notorietà.

I momenti di ozio e di svago, i passatempi preferiti, il fumo, la lettura, la compagnia degli animali domestici, i giochi, completano il quadro di un mondo celato agli sguardi indiscreti dal sottile ma invalicabile schermo dei silenziosi pannelli scorrevoli.

Le foto che possiamo trovare in questa parte della mostra, presentano principalmente Gion, un quartiere di Kyoto, dove tra moderne insegne al neon e le luci delle auto, si può ancora percepire un’antica atmosfera, e le fotografie ci presentano le iconiche figure delle geisha, mentre camminano, sorridono o scendono da un taxi anziché i jinrikisha (risciò), emergendo dalle tenui luci dei sentieri più profondi del Giappone.

Orari: Martedì-Domenica 8:00-19:00

Biglietti: intero 10,00 €, ridotto 5,00 €

Raffaele de Vico (1881-1969) – Architetto e paesaggista

Museo di Roma Palazzo Braschi – Piazza Navona, 2; Piazza San Pantaleo, 10

Dal 16 maggio al 30 settembre 2018

Sono in mostra disegni, progetti, fotografie e documenti che testimoniano la trasformazione urbana e sociale di Roma nella prima metà del Novecento

Presentate quasi 100 opere fra disegni, progetti, fotografie e documenti, di cui alcuni mai esposti prima e/o non esposti da lungo tempo, provenienti dalle collezioni capitoline (Museo di Roma Palazzo Braschi, Galleria d’Arte Moderna e Museo Canonica) e dagli archivi capitolini, con particolare riferimento all’Archivio Storico Capitolino a cui l’anno scorso è stato donato dagli eredi l’archivio personale di Raffaele de Vico.

L’ara come era

Museo dell’Ara Pacis – Lungotevere in Augusta

Fino al 30 settembre 2019

Al Museo dell’Ara Pacis si terrà L’ara come era: il primo intervento sistematico di valorizzazione in realtà aumentata e virtuale di uno dei più importanti capolavori dell’arte romana, costruito tra il 13 e il 9 a.C. per celebrare la Pace instaurata da Augusto sui territori dell’impero: l’Ara Pacis.

L’innovativa esperienza di Augmented Reality (Realtà Aumentata) permetterà la fusione di elementi virtuali ed elementi reali direttamente nel campo visivo dei visitatori. Il visitatore è quindi invitato a svolgere una serie di gesti e azioni che coinvolgeranno più canali percettivi: osservando da varie angolazioni i plastici e i modellini, la scena si popola di personaggi, suoni e voci come in uno spaccato dell’epoca, mentre i calchi raffiguranti la famiglia imperiale prenderanno vita e si racconteranno in prima persona.

La Bellezza Svelata dai laboratori di restauro

Museo della Città – civico e diocesano di Acquapendente, via Roma, 85

Fino al 30 settembre 2018

Verranno esposti al Palazzo Vescovile di Acquapendente i primi otto reperti recuperati dal laboratorio di restauro per il territorio della Regione Lazio guidato da Paola Sannucci (anche direttore tecnico dei laboratori di restauro di Palazzo Barberini e Palazzo Corsini di Roma) e dal neonato laboratorio interno al museo, specializzato nel restauro ligneo e coordinato da Roberta Sugaroni.

L’esposizione vuole riportare alla luce opere di grande valore e straordinaria bellezza, ma investendo anche in tecniche diagnostiche e dispensando consigli utili ad una maggiore comprensione di tutte le fasi del recupero del manufatto stesso. Grazie a questi nuovi dati è stato possibile rivedere le attribuzioni, la datazione e il contesto storico di tutte le opere che saranno esposte. Tutte queste opere, precedentemente collocate nei depositi, saranno, a partire da questa mostra, parte integrante del percorso del museo, completamente rivoluzionato per l’occasione.

Orario: 10-13; 15-19
Prezzo: 3€

African Metropolis. Una città immaginaria

MAXXI – Galleria 3 – Via Guido Reni, 4/A

dal 22 giugno al 4 novembre

Una panoramica approfondita sulla scena artistica e culturale del continente africano. Il progetto, realizzato in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, presenta i lavori di 34 artisti che riflettono sulle grandi trasformazioni sociali e culturali in atto.

Attraverso cinque capitoli la mostra presenta la struttura complessa di una metropoli in cui lo spazio urbano è visto come luogo di incontro di esperienze diverse e dove tradizione e contemporaneità dialogano. La mostra prevede anche un progetto di committenza con la produzione di nuove opere e progetti site specific. Tra gli artisti coinvolti: Bili Bidjocka, Meschac Gaba, Hassan Hajjaj, Youssef Limoud e James Webb.

Afropolitan è un progetto di mediazione interculturale con giovani provenienti da diverse regioni del continente africano, giovani di seconda generazione e autoctoni. I mediatori interculturali sono presenti in mostra e aperti al dialogo con i visitatori secondo il seguente calendario:

Orari: dal 22 giugno al 20 luglio e nel mese di settembre ogni giovedì e ogni venerdì dalle ore 15:00 alle ore 19:00 (eccetto festivi); nei mesi di ottobre e novembre ogni sabato dalle ore 11:00 alle ore 19:00.

Biglietti: 12 euro intero, ridotto 8 – 4 euro.

Amin Gulgee/7

Galleria d’Arte Moderna di Roma – Via Francesco Crispi, 24

Dal 31 maggio al 23 settembre

Il progetto generale, attivato dal 2016, è dedicato alla presentazione negli spazi espositivi capitolini di alcune installazioni internazionali provenienti dall’Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia e da OPEN Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni, collegato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ricomposte e rimodellate site-specific appositamente per la capitale. Lo scopo è far viaggiare le esperienze dell’arte internazionale sul territorio nazionale.

In occasione di questo nuovo appuntamento, realizzato in collaborazione con PDG Arte Communications e l’Ambasciata della Repubblica del Pakistan in Italia, è presentata l’installazione, dal titolo “7”, dell’artista pakistano Amin Gulgee, che ha fatto della laicità e della poesia una forma d’arte.

*** MOSTRE CONCLUSE ***

Di seguito le mostre non più attive

Dolomiti. Il cuore di pietra nel mondo

dal 20 giugno al 2 settembre 2018, Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194

Le Dolomiti sono un monumento d’arte diffuso che l’UNESCO ha riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità per la loro straordinaria bellezza e importanza scientifica per la storia della Terra. Questa magnificenza è documentata da una quarantina di prestigiosi scatti del fotografo Georg Tappeiner. L’autore, che vive nelle Dolomiti, ha “respirato” quella bellezza che ci affascina e scattando le foto ci ha restituito arte, nell’arte.

Ingresso gratuito

Orari

  • dal 20 giugno al 2 settembre 2018: domenica, martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 10 alle ore 20. Venerdì e sabato dalle ore 10.00 alle ore 22.30. Lunedì chiuso.
  • da martedì 24 luglio a domenica 26 agosto 2018: Domenica, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 12 alle ore 20. Sabato dalle ore 12 alle ore 23 Lunedì chiuso.

Il tempo di uno scatto: ’58–’68–’78

dal 28 agosto al 9 settembre – Casa del Cinema – Largo Marcello Mastroianni, 1

In arrivo una mostra fotografica a ingresso libero che ripercorre due decenni di storia italiana attraverso gli occhi e i racconti di chi c’era e ne ha vissuto in prima persona i cambiamenti, i tumulti, le svolte storiche. Il cinema è sempre grande protagonista e interprete di queste vicende e mutamenti sociali e culturali, e Marcello Geppetti, autore degli scatti in mostra, ne ha saputo raccontare molti aspetti. Tutti questi avvenimenti sono infatti rimasti ben impressi sulla pellicola di Geppetti, oltre che nei titoli in prima pagina dei giornali e nei manifesti che riempivano le città.

Cronologicamente si parte dal 1958, anno di rinascita e desideri. Roma ospita il più grande fenomeno di costume del Novecento, la Dolce Vita. Ma la luce di tutti quei riflettori finirà per accecare i Sessanta. Dal ’62 in poi, infatti, l’entusiasmo si spegne e si accendono i tumulti nei cuori dei più giovani. Non basteranno le danze scatenate nel neonato Piper (1965) di Via Tagliamento a placarli. Arriverà quel 1 marzo 1968, con i suoi scontri a Valle Giulia, a cambiare le carte in tavola e a relegare in secondo piano la leggerezza del periodo precedente.

Si apre così una delle finestre più buie della storia del nostro Paese, quella degli Anni di piombo. Un climax di violenze che culminerà nel 9 marzo 1978, giorno del rapimento di Aldo Moro e dell’uccisione della sua scorta. Uno spartiacque incolmabile, ancora oggi pieno di interrogativi.

Tel Aviv, the White City

fino al 2 settembre 2018 – MAXXI, via Guido Reni 4

Tel Aviv, the White City è la mostra che andrà in scena al MAXXI di Roma fino al prossimo 2 settembre. In scena 100 opere tra fotografie, schizzi, video e plastici, che ci racconteranno Tel Aviv e le sue architetture, una città sempre all’avanguardia, sia nei primi del Novecento, sia oggi. Un modo per riscoprire il Movimento Moderno e gli influssi Bauhaus a Tel Aviv.

Il Museo MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, che si trova in Via Guido Reni 4A a Roma, è aperto con i seguenti orari: il martedì e il mercoledì dalle ore 11 alle ore 19, il giovedì dalle ore 11 alle ore 22, dal venerdì alla domenica dalle ore 11 alle ore 19, giorno di chiusura tutti i lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima dell’orario di chiusura del museo.

Il biglietto di ingresso intero ha un costo di 14 euro.

Turner al Chiostro del Bramante

fino al 26 agosto 2018 – Chiostro del Bramante, Arco della Pace, 5

In mostra oltre 90 opere d’arte realizzate dal grande pittore romantico J.M.W. Turner (1775-1851) e poi donate e conservate presso la Tate Britain di Londra. Si tratta di una collezione unica, espressione del lato intimo e riservato dell’artista.

Molte delle opere esposte provengono dallo studio personale dell’artista e sono state realizzate nel corso degli anni per il suo ‘puro piacere’ secondo la bella espressione del critico John Ruskin. Un piacere estetico e visivo che conserva ricordi di viaggi, emozioni e frammenti di paesaggi visti durante i suoi soggiorni all’estero. Era infatti abitudine dell’artista lavorare sei mesi all’aria aperta durante la bella stagione e solo in inverno chiudersi nel suo studio per riportare su tela i ricordi di ciò che aveva visto dal vivo.

Schizzi, studi, acquerelli, disegni e una selezione di olii mai giunti in Italia caratterizzano il percorso espositivo di questa mostra dedicata al celebre e rinomato maestro dell’acquerello che con la sua pittura influenzò più di una generazione di artisti, quali Caspar David Friedrich, Vincent Van Gogh, Edgar Degas, Paul Klee, Franz Marc, Wassily Kandinsky, Gustav Klimt.

Orari: lunedì – venerdì ore 10-20; sabato-domenica ore 10-21

Biglietti: intero 15,50 €, ridotto 13,50 €, 6-18 anni 10,50 €

Sylvia Plachy. When Will it Be Tomorrow

dal 23 giugno al 2 settembre 2018 – Museo di Roma in Trastevere, Piazza di Sant’Egidio, 1/b

Mostra retrospettiva di circa 120 stampe della fotografa americana di origini ungheresi Sylvia Plachy, prodotta dal Robert Capa Contemporary Photography Center.

La mostra presenta sessant’anni di lavoro della fotografa: comunicando i vari livelli d’emozione che accompagnano l’inevitabilità dell’attesa con compassione e senso dell’umorismo, Sylvia conduce lo spettatore in un viaggio attraverso la sua capacità unica di creare immagini in cui percepisce ciò che sta accadendo e attraverso il suo obiettivo disegna un mondo su carta che prende vita e racconta storie senza parole.

Orari: da martedì a domenica ore 10.00 – 20.00

Biglietti

Tariffe non residenti:

  • Intero: € 7,50
  • Ridotto: € 6,50

Tariffe residenti:

  • Intero: € 6,50
  • Ridotto: € 5,50

Risonanza Cinese

Complesso del Vittoriano (Ala Brasini), Via di San Pietro in Carcere

Dal 19 luglio al 9 settembre

In prima assoluta a Roma i grandi capolavori della pittura a olio cinese: oltre 150 opere e 62 artisti raccontano la vita e lo spirito della tradizione pittorica cinese contemporanea. Presso il Complesso del Vittoriano – Ala Brasini va in scena Risonanza Cinese, la più importante e ricca mostra di pittura a olio cinese mai allestita a Roma.

Il Vittoriano torna a ospitare un evento che porta per la prima volta nella Capitale i più rappresentativi maestri cinesi del ‘900, sulla base del rapporto consolidato tra Arthemisia e l’Ufficio Culturale dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia.

Orari: tutti i giorni 9.30 – 19.30
Aperture straordinarie: mercoledì 15 agosto 9.30 – 19.30
Biglietti: Intero € 5,00
Omaggio : Bambini fino a 4 anni non compiuti; accompagnatori di gruppi (1 ogni gruppo); insegnanti in visita con alunni/studenti (2 ogni gruppo); soci ICOM (con tessera); un accompagnatore per disabile.

Domani Avvenne

Casa della Memoria e della Storia Via San Francesco di Sales, 5 – 00165 Roma

dal 18 maggio al 7 settembre 2018

La mostra, in scena alla Casa della Memoria e della Storia di Roma, illustra, in 45 pannelli espositivi a colori realizzati nel 2015, la storia della Resistenza partigiana e patriottica in alcuni comuni a sud di Roma tra i Monti Prenestini e l’Alta Valle del Sacco: Genazzano, Paliano, San Vito Romano, Olevano Romano, Palestrina, Cave, Rocca di Cave e Guadagnolo.

Domani avvenne è il risultato del lavoro di ricerca documentale, fotografica e di testimonianze dirette, raccolto dalla Sezione A.N.P.I. “G.E. D’Amico e L. Ciccognani” di Genazzano fin dal 2012 e promossa da ANPI Comitato Provinciale di Roma.

La ricerca è stata realizzata con un processo partecipativo che ha coinvolto, spontaneamente, anche giovani laureati, saggisti del territorio e familiari delle persone coinvolte negli accadimenti. La realizzazione della mostra è frutto della collaborazione dei Comuni di Genazzano, Bellegra ed Olevano Romano (in partenariato con la locale sezione A.N.P.I.) alla stesura del progetto per il bando emesso dalla Regione Lazio “Settant’anni dalla fine della guerra 1944-45/2014- 15”.

Fotografie inedite dell’epoca e documenti ufficiali d’archivio fanno da cornice e da filo conduttore tra gli spaccati di vita vissuta. Il racconto conclusivo si presta ad una ricomposizione del tutto soggettiva da parte del visitatore. Obiettivo della mostra è sviluppare la coscienza collettiva del territorio sulla Resistenza, le attività di ricerca individuale o associativa interessi in comune tra generazioni e attori della storia diversi, ma indissolubilmente legati. L’utilizzo divulgativo e didattico dell’esposizione si presta a coadiuvare percorsi della memoria ed itinerari di studio.

Orario:

Lunedì – Sabato ore 9.30/20.00
Chiusa il 29 giugno e dal 6 al 31 agosto 2018

Ingresso libero 

Cavalli in mostra a Villa Borghese

La Casina di Raffaello di Villa Borghese

Dal 19 maggio al 22 luglio alla Casina di Raffaello una mostra e dei laboratori a tema accompagneranno l’86° Concorso Ippico Internazionale di Piazza di Siena.

La Casina di Raffaello di Villa Borghese, a due passi da Piazza di Siena dove si svolgerà l’86° Concorso Ippico Internazionale (CSIO), ospiterà la mostra “Cavalli: una passione di famiglia” che sarà aperta al pubblico dal 19 maggio al 22 luglio 2018.

HELP the Ocean

Dal 9 giugno al 29 luglio nella cornice del Parco Archeologico del Colosseo ai Fori Imperiali a Roma, sarà visibile l’installazione luminosa dell’artista Maria Cristina Finucci, un grido d’allarme sullo stato del nostro pianeta: formata da un insieme di gabbioni di rete metallica,  rivestiti da un ricamo di sei milioni di tappini di plastica colorati,  vuole simulare un ritrovamento archeologico che potrebbe essere un giorno emblematico della nostra era, ribattezzata quindi come l’”età della plastica”.

Il progetto è stato reso possibile grazie al supporto di Fondazione Bracco. “Siamo orgogliosi di sostenere questo progetto di altissimo valore culturale e scientifico” – ha affermato Diana Bracco, Presidente della Fondazione – “Un’installazione straordinaria che sensibilizza il grande pubblico in modo emozionante sul tema drammatico dell’inquinamento causato dai rifiuti plastici dispersi negli oceani. Un tema, quello della promozione della sensibilità e del rispetto verso l’ambiente, di primaria importanza e caro a Fondazione Bracco. Un tema a cui vogliamo dare voce nella convinzione che l’arte possa essere uno strumento di lettura privilegiato per comprendere e approfondire al meglio la realtà globale e i suoi molteplici aspetti”.

Solo da una visione dall’alto però si potrà notare che questa peculiare costruzione forma le quattro lettere della parola HELP, la richiesta di aiuto di un’intera epoca storica, la nostra, finalmente conscia del proprio avviato processo di autodistruzione. Di notte la gigantesca scritta si illumina ed è visibile anche da via dei Fori Imperiali.

WunderMoRE è la mostra in scena al MAXXI

MAXXI – Via Guido Reni, 7

La mostra ripropone l’archivio di progetti non realizzati di MoRE a Museum of refused and unrealised art projects, una piattaforma digitale che raccoglie, conserva ed espone su internet progetti non realizzati di artisti del XX e XXI secolo.

È il primo appuntamento nel 2018 di THE INDEPENDENT – il programma del MAXXI dedicato alle realtà indipendenti. WunderMoRE, con il suo allestimento a cura di Ilaria Bignotti, Elisabetta Modena, Valentina Rossi e Marco Scotti, vuole parlarci della meraviglia, da considerare come insieme di mirabilia, naturalia et artificialia, oggetti delle Wunderkammer, prime forme di esposizione del collezionismo.

La mostra WunderMoRE sarà in scena al MAXXI di Roma fino all’8 luglio 2018.

Orario: dal martedì al venerdì dalle ore 11 alle ore 19, il sabato dalle ore 11 alle ore 22, la domenica dalle ore 11 alle
ore 19. Chiuso il lunedì e il primo maggio.

“Transizioni”

Galleria Ess&rrE – Lungomare Duca degli Abruzzi, 84, Roma (Lido di Ostia)

L’esposizione “Transizioni” a cura di PromArte nasce dalla volontà di provare a esplorare attraverso l’arte alcune riflessioni e fratture che contraddistinguono il nostro tempo.

Cambiamo noi e cambiano le circostanze, continuamente, a volte gli eventi precipitano, altre volte invece evolvono, si migliorano. Ciò che sembra rimanere costante in questo immenso scorrere è proprio una sensazione di passaggio, di transizione che ci accompagna. Una sensazione che provoca malinconia ma allo stesso tempo favorisce l’incontro con se stessi e con gli altri che, come noi, si trovano ad essere passeggeri della vita.

La collettiva si propone pertanto di intrecciare gli orizzonti poetici degli artisti selezionati, favorendo l’incontro tra i diversi linguaggi, dalla pittura alla scultura, dall’installazione alla fotografia, con l’intenzione di cercare di suggerire uno scenario di tematiche interconnesse che ruotano intorno all’idea di transizione. Il risultato è un viaggio tra modalità diverse e modi differenti di rappresentare in linguaggio artistico la ricerca e la produzione si ognuno degli artisti presenti in mostra.

Spazio espositivo: Galleria Ess&rrE, Lungomare Duca degli Abruzzi, 84 – Porto turistico di Roma (loc. 876)

Vernissage: sabato 21 luglio 2018 ore 18.00

Durata: dal 21 al 31 luglio 2018

Ingresso gratuito

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