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Dal Ponte Sant’Angelo al Museo Napoleonico: cosa vedere vicino al Vaticano

cosa vedere vicino al vaticano
Photo by Mauricio Artieda on Unsplash

Roma è ricca di monumenti e opere d’arte che raccontano la sua storia millenaria, questo si sa. Se dopo aver visitato i luoghi di maggiore interesse come la Basilica di San Pietro, i Musei Vaticani e Castel Sant’Angelo avete ancora il desiderio di scoprire altri luoghi da non perdere nella stessa zona, ecco la guida su cosa vedere nei dintorni del Vaticano.

Rione Borgo

I confini di Borgo furono istituiti da Papa Leone IV, che nell’852 fece costruire le mura attorno alla collina vaticana e da lì verso il fiume e Castel Sant’Angelo. Il rione si sviluppa tra la Basilica di San Pietro e Castel Sant’Angelo e passeggiare nei suoi vicoli, alcuni dei quali si chiamano semplicemente borgo, è come fare un tuffo nel passato.

Borgo Vittorio e Borgo Angelico hanno mantenuto quasi intatto tutto l’antico fascino. Borgo Pio è pieno di negozi di articoli religiosi e piccoli ristoranti per turisti, ma alcune case conservano ancora il loro originale aspetto rinascimentale.

Borgo sant’Angelo si sviluppa lungo le mura vaticane dove c’è il Passetto di Borgo che è un passaggio dai Palazzi Vaticani al castello. Fu fatto edificare nel 1277 da papa Niccolò III come collegamento rapido e protetto in grado di garantire l’incolumità del papa anche in situazioni di pericolo, frequenti nella turbolenta Roma medievale.

Nel 1494 il Passetto permise a papa Alessandro VI di rifugiarsi al Castello durante l’invasione di Roma delle milizie di Carlo VIII e nel 1527 a papa Clemente VII di fuggire durante il Sacco di Roma effettuato dai Lanzichenecchi. Oggi è possibile visitarne una parte nel corso della visita a Castel Sant’Angelo.

Per far posto a via della Conciliazione, voluta da Benito Mussolini nel 1936, fu completamente demolita l’antica Spina di Borgo e si persero così Borgo Vecchio e Borgo Nuovo (uno a destra e uno a sinistra davanti alla Basilica) e numerosi palazzi, edifici e chiese in favore del un nuovo ingresso monumentale a San Pietro.

Lungo Borgo Santo Spirito si sviluppa principalmente la Corsia Sistina dell’ospedale Ospedale di Santo Spirito che è la più antica istituzione ospedaliera della città. Risale al 727 quando Ine, Re dei Sassoni Occidentali (Wessex), lo fece costruire per dare assistenza ai pellegrini della sua Nazione. Ricostruito una prima volta nel 1204 da Papa Innocenzo III, che lo affidò all’ordine di Santo Spirito, fu poi ancora ristrutturato da Sisto IV.

Accanto al civico 2, portone dell’ospedale, è presente la “ruota degli esposti” anche se ovviamente non funzionante. Era destinata all’affido anonimo dei neonati ed è probabilmente la più antica d’Italia. Sulla cassetta per le offerte, incassata nel muro, è ancora visibile la scritta, pur se ormai consumata dal tempo: “Elemosine per li poveri proietti dell’hospidale”.

Chiesa di Santo Spirito in Sassia – Santuario della Divina Misericordia

Via dei Penitenzieri 12

La chiesa di Santo Spirito in Sassia riveste particolare interesse per i cattolici devoti al culto della Divina Misericordia.

Fu edificata per volontà del Re dei Sassoni, ripetutamente rovinata e distrutta nel corso dei secoli, e in gran parte ricostruita, dopo il sacco di Roma, da Antonio Sangallo il Giovane ed ultimata durante il pontificato di Pio V.

L’alta facciata è ritenuta opera di Ottaviano Mascherino, che la eseguì su commissione di papa Sisto V, secondo un disegno del Sangallo. L’interno, ad una spaziosa navata con cinque cappelle per lato e con una grande abside, ospita affreschi risalenti al XVI e XVII secolo, capolavori di Livio Agresti, alcuni dei quali completati da Giovanni Battista Lombardelli e Paris Nogari.

Nel 1993 fu promossa a Centro di Spiritualità della Divina Misericordia, legato alla figura di suor Faustina Kowalska, successivamente proclamata santa dalla Chiesa cattolica assumendo anche il nome di santuario della Divina Misericordia.

La chiesa è aperta tutti i giorni dalle ore 7:30 alle 12 e dalle 15 alle 18:30. La domenica dalle ore 9:30 alle 13 e dalle 15 alle 18:30. Non è consentita la visita durante la celebrazione della Santa Messa.

Ponte Sant’Angelo

Il ponte è uno dei più belli e antichi di Roma, era denominato Ponte Elio dal nome dell’imperatore Elio Adriano che lo volle edificare nel 136 per collegare la città all’ingresso del suo mausoleo: l’attuale Castel Sant’Angelo.

Nel corso del tempo ha subito varie trasformazioni che hanno visto, tra l’altro, l’abbattimento dei suoi torrioni e l’aggiunta di due statue raffiguranti San Pietro e San Paolo.

  • San Paolo, di Paolo Romano, con l’iscrizione: “ Hinc retributio superbis” (Qui saranno puniti i superbi).
  • San Pietro, di Lorenzo Lotti, detto Lorenzetto, con l’iscrizione: “Hinc humilibus venia” (Qui il perdono agli umili).

Nel 1668 si arricchì di altre dieci statue di angeli recanti i simboli della passione. Gian Lorenzo Bernini, su incarico di Clemente IX, ne disegnò le figure, affidandone l’esecuzione ai suoi allievi.

  • L’angelo con la colonna, di Antonio Raggi, con l’iscrizione: “Tronus meus in columna” (Il mio trono su una colonna).
  • L’angelo con i flagelli, di Lazzaro Morelli, con l’iscrizione: “In flagella paratus sum” (Sono pronto per la flagellazione).
  • L’Angelo con la corona di spine, copia dall’originale del Bernini presso Sant’Andrea delle Fratte ed eseguita dallo stesso Bernini con l’aiuto di Paolo Naldini, con l’iscrizione: “In Aerumna mea dum configitur spina” (Durante il mio travaglio si configge una spina).
  • L’angelo con il Volto Santo, di Cosimo Fancelli, con l’iscrizione che recitava: “Respice faciem Christi tui” (Guarda il volto del tuo Cristo).
  • L’angelo con la veste e i dadi, di Paolo Naldini, con l’iscrizione “Super vestem meam miserunt sortem” (Tirarono a sorte la mia veste).
  • L’angelo con i chiodi, di Girolamo Lucenti,con l’iscrizione: “Aspiciant ad me quem confixerunt” (Guardano colui che hanno crocifisso).
  • L’angelo con la Croce, di Ercole Ferrata, con l’iscrizione: “Cuius principatus super humerum eius” (Il suo regno è sulle sue spalle).
  • L’angelo con la scritta INRI, copia dell’originale del Bernini presso Sant’Andrea delle Fratte ed eseguita dallo stesso Bernini con l’aiuto di Giulio Cartari, con l’iscrizione: “Regnavit a ligno Deus” (Dio regnava dalla Croce).
  • L’angelo con la spugna, di Antonio Giorgetti, con l’iscrizione: “Potaverunt me aceto” (Mi dissetarono con l’aceto).
  • L’Angelo con la lancia, di Domenico Guidi, con l’iscrizione “Vulnerasti cor meum” (Mi feristi al cuore).

Attraversare il ponte tra gli splendidi angeli barocchi, lasciandosi alle spalle il quartiere medievale che fu teatro di esecuzioni capitali, e procedere verso la mole di Castel Sant’Angelo con la vista della cupola di San Pietro, è un’esperienza incomparabile.

Leonardo da Vinci Experience

Via della Conciliazione 19

Il Museo permanente – Leonardo da Vinci Experience propone un itinerario immersivo e coinvolgente nel mondo del genio rinascimentale che rivoluzionò sia le arti figurative sia la storia del pensiero e della scienza.

Una vera e propria esperienza multimediale, tra pittura, meccanica, proiezioni tematiche di approfondimento, ologrammi e audio didattici. Una collezione di macchine inedite e dei suoi dipinti più celebri, tra i quali anche La Gioconda e L’Ultima Cena, opere certificate riprodotte fedelmente con le procedure tipiche delle botteghe rinascimentali e l’uso degli stessi materiali impiegati dall’artista.

Il museo è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19:30. Biglietti: intero 12,00 euro, ridotto 10,00 euro (dai 6 ai 15 anni).

Il Presepe dei Netturbini

Via dei Cavalleggeri 5

Il Presepe più famoso di Roma che incanta i visitatori con la magica atmosfera della Natività, è stato ideato da Giuseppe Ianni, un dipendente dell’Ama ora in pensione, in collaborazione con gli operatori ecologici e dipendenti dell’azienda.

Ammirato da oltre 2 milioni di persone, è realizzato in muratura con calce e composto da oltre 2234 pietre, 350 delle quali provenienti da tutto il mondo.

Ricostruisce nei dettagli le costruzioni tipiche della Palestina di 2000 anni fa. È composto da 100 case in pietra di tufo dotate di porte e finestre, 52 metri di strade in lastre di selce (i tipici sampietrini romani), 4 fiumi lunghi complessivamente 12 metri e 4 acquedotti. Inoltre 870 gradini, 24 grotte scavate nella roccia, 2 pareti umide che formano stalattiti e ben 270 personaggi.

La visita è gratuita e possibile tutto l’anno: nel periodo natalizio (fino al 30 gennaio) tutti i giorni dalle 8 alle 20; dal 1 febbraio al 14 dicembre tutti i giorni dalle 9 alle 19 (domenica e festivi dalle 8 alle 11:30).

Museo di Arte Sacra San Giovanni de’ Fiorentini

Piazza dell’Oro 1

Non molto lontano dal Vaticano, sulla parte opposta del Tevere, dopo ponte Vittorio Emanuele II si può raggiungere, la chiesa San Giovanni de’ Fiorentini poco nota ai turisti ma che merita assolutamente la visita.

L’edificazione della chiesa avvenne con il coinvolgimento di Giacomo della Porta che impostò la pianta basilicale. Carlo Maderno nel 1634 edificò la slanciata cupola e successivamente Francesco Borromini l’abside con il gruppo scultoreo di Antonio Raggi. La chiesa fu infine completata nel 1738, da Alessandro Galilei.

Nella chiesa sono sepolti alcuni fra i maggiori personaggi fiorentini vissuti a Roma, fra cui insigni medici, che operavano nell’attiguo ospedale e gli architetti Carlo Maderno, Francesco Borromini e Onofrio del Grillo, ispiratore del personaggio principale del film “Il Marchese del Grillo”.

Il Museo d’Arte Sacra, collocato nel sottotetto della navata destra, conserva pregevoli sculture, dipinti e oggetti liturgici. Tra queste spiccano San Giovannino (fine XV secolo) in marmo, vero simbolo del Museo, attribuito al giovane Michelangelo Buonarroti, i busti in marmo di nobili fiorentini di Gian Lorenzo Bernini e il reliquiario di santa Maria Maddalena, in oro, argento, bronzo e vetro di Benvenuto Cellini.

La chiesa è aperta tutti i giorni dalle ore 7:25 alle 12 e dalle 17 alle 19. Non è consentita la visita durante la celebrazione della Santa Messa.

L’ingresso al museo è libero: dal lunedì al sabato, dalle ore 9:30 alle 12.

Museo Napoleonico

Piazza di Ponte Umberto I 1

Il Museo, unico nel suo genere, conserva la raccolta di opere d’arte e di cimeli napoleonici donati, insieme agli ambienti al pianterreno del suo palazzo, alla città di Roma nel 1927 da Giuseppe Primoli, figlio del conte Pietro Primoli e della principessa Carlotta Bonaparte.

La collezione nacque dalla volontà di raccontare la storia della famiglia Bonaparte e di documentare gli intensi rapporti che legarono i Bonaparte a Roma.

Le raccolte del museo sono articolate in tre distinte sezioni:

  • Il periodo napoleonico vero e proprio, testimoniato da grandi tele e busti dei maggiori artisti dell’epoca, che ritraggono gli esponenti della famiglia imperiale.
  • Il cosiddetto periodo “romano”, dalla caduta di Napoleone I all’ascesa di Napoleone III.
  • Il periodo del secondo impero, con dipinti, sculture, incisioni, mobili, oggetti, tutti riferibili all’epoca.

L’ingresso è gratuito e aperto dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 18.

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