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L’arte contemporanea incontra la storia nella mostra Kronos e Kairos

kronos e kairos mostra
Foto: Electa_©ph_studiozabalik

Uno dei dilemmi che affliggono la città di Roma, in realtà riguardante tutte le città con un’importante eredità storica ben tangibile alle spalle, è il seguente: come conservare un enorme patrimonio artistico antico di secoli, se non di millenni, senza farsi soffocare dal pesante ingombro, e sopratutto dando spazio all’espressione della contemporaneità.

Kronos e Kairos. I tempi dell’arte contemporanea, la mostra a cura di Lorenzo Benedetti, visitabile presso il Parco archeologico del Colosseo, nei monumentali spazi del Palatino, prova proprio a fornire una risposta a tale domanda. Al via dal 19 luglio e aperta al pubblico fino al 3 novembre, organizzata da Electa, la collettiva riflette sul concetto di tempo.

Se Kronos è il tempo che scorre, Kairos è il momento opportuno, quello in cui qualcosa
di particolare accade. Questa doppia definizione crea un legame, ma anche una
contrapposizione, tra il tempo come quantità, Kronos, e il tempo come qualità, Kairos, lungo
il corso di una dimensione storica, narrata sul Palatino, attraverso le 15 opere di altrettanti artisti
italiani e internazionali invitati a partecipare, i quali hanno rielaborato o creato le loro opere
in funzione del luogo: un’area archeologica particolarmente carica di grandiosi segni del passato,
importante condizione di confronto.”

Le opere degli artisti in mostra (Nina Beier – Catherine Biocca – Fabrizio Cotognini – Dario D’Aronco – Rä di Martino – Jimmie Durham – Kasia Fudakowski – Giuseppe Gabellone – Hans Josephsohn – Oliver Laric – Cristina Lucas – Matt Mullican – Hans Op de Beeck – Giovanni Ozzola – Fernando Sánchez Castillo), sia audiovisivi che installazioni, si combinano con gli scenari dei palazzi imperiali: dalle monumentali Arcate Severiane alla quiete dello Stadio Palatino, dalla spazialità del peristilio inferiore della Domus Augustana fino al piacere estetico della Sala dei Capitelli.

L’allestimento proposto suggerisce una visione del contemporaneo che dialoga con il patrimonio storico, mostrando la continuità e la stratificazione che caratterizzano la ricchezza e l’unicità del sito, con un focus particolare sulle idee di illusione, potere, mito, precarietà. Temi che in filigrana si possono scorgere negli stessi luoghi monumentali attraversati, come spiega Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo 

A nostro avviso questo dialogo/scambio di suggestioni non è sempre così fertile, e in qualche caso fatica a emergere, rimanendo purtroppo implicito e confinato unicamente alle intenzioni dei curatori. Non tutti i visitatori potrebbero infatti avere un desiderio specifico e quindi la pazienza necessaria per riflettere approfonditamente sulle ragioni della presenza di un’opera in un determinato contesto: ciò anche perché l’allestimento fa poco per alludere quantomeno alla carica simbolica delle opere, a causa di una certa povertà della cartellonistica e di una mancata sottolineatura luministica.

A nostro parere manca un collante, un elemento unificatore che dia coerenza estetica e tematica e una chiave di lettura a opere molto diverse che vanno dai blocchi statuari di Hans Josephsohn agli stendardi iconici di Matt Mullican, passando per le proiezioni di Rä di Martino e le lastre di ardesia di Giovanni Ozzola. Materiali molto differenti, dalle suggestioni eterogenee, che forse per un eccesso di fiducia si è pensato potessero essere “attivati” in modo automatico dalla mera collocazione in uno spazio così carico di storia.

Potrebbe essere dunque molto interessante e caldamente consigliato partecipare al progetto educativo di mediazione culturale didattica rivolto al pubblico che si svolgerà dal 19 al 21 luglio e dal 1 settembre al 3 novembre, in collaborazione con alcuni studenti provenienti dai corsi di studi in storia dell’arte dell’Università di Roma Sapienza.

I ragazzi, che hanno seguito un apposito percorso formativo centrato su tematiche museologiche, storico-artistiche e metodologiche sulla didattica dell’arte contemporanea, saranno presenti nell’area per costruire un dialogo con i visitatori, rispondere alle loro domande e stimolare la fruizione attiva delle opere d’arte: un progetto innovativo che rimette al centro il ruolo sociale della cultura in grado di elaborare e costruire conoscenza in qualunque età.

Kronos e Kairos mostra al Palatino: date, orari e biglietti

dal 19 luglio al 3 novembre presso il Parco Archeologico del Colosseo

Aree: Arcate Severiane, Stadio Palatino e Domus Augustana

Orari:

  • 19 luglio – 30 settembre dalle 10.00 alle 17.00
  • 1 ottobre – 3 novembre dalle 9.00 alle 16.00

Biglietto: tutti i biglietti del Parco archeologico del Colosseo danno accesso all’area mostra

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