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Twin Peaks e la Mela di Magritte: tutte le mostre a Roma di febbraio

mostre Roma
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Sommario di questo articolo:

Continuano le grandi mostre a Roma. Questo mese sono tante le esposizioni e le esperienze culturali da non perdere: questa settimana ricordiamo The Ballrooms of Mars, sabato 24 febbraio, alla Dorothy Circus Gallery, per la prima personale di Camille Rose Garcia a Roma. Inoltre si conclude venerdì 23 febbraio, la mostra di Nicola Meinardi VI(z)I, presso la Virus Art Gallery. Un’esposizione che ripercorre i 7 vizi capitali dell’uomo attraverso la sua arte.

Ogni settimana non dimenticare di consultare il nostro #spiegonemostre per rimanere aggiornato sulle novità espositive della Capitale.

VI(z)I

Virus Art Gallery

Si conclude venerdì 23 febbraio la mostra dedicata ai 7 vizi capitali, di Nicola Meinardi.  

Se la purezza della luce è data dalla giusta mescolanza dei sette colori dell’iride, analogamente la coscienza di una persona sarà il giusto equilibrio dei sette vizi. Il problema si ha negli eccessi, a causa dei quali la morale si corrompe e la coscienza si deteriora diventando nera come catrame o fredda come lastra di metallo.

Nicola Meinardi nasce nel 1980 a Roma, città in cui vive e lavora. Si è sempre dedicato alla pittura e alla scultura sperimentando stili, materiali e tecniche sempre diversi. Il primo approccio all’arte si attua attraverso la pittura con un percorso che inizia con opere quasi surrealiste poi più formali e infine astratte. La ricerca sta nella forma come libertà di manifestazione del proprio mondo interiore avulso da qualsiasi riferimento esterno. Nella scultura e nelle installazioni risiede però la sua più originale forma di espressione, con un linguaggio unico risultante da diverse sperimentazioni di materiali, forme e concetti.

La scultura si presta maggiormente a mettere in comunicazione il proprio mondo con quello esterno attuando una denuncia di discendenza assolutamente pop di quella che è la deriva della società contemporanea, per poi arrivare alla concezione che l’arte vale da sé per quello che esprime senza dover per forza essere spiegata.

The Ballrooms of Mars

Dorothy Circus Gallery – Via dei Pettinari, 76,

La Dorothy Circus Gallery presenta la prima personale di Camille Rose Garcia a Roma, “The Ballrooms of Mars” sabato 24 febbraio. 
Camille Rose Garcia nasce nel 1970 a Los Angeles, in California. Garcia produce pitture, stampe e sculture in uno stile gotico, “horror” e di animazione, che rilascia un senso di dolcezza e al tempo stesso di inquietudine.

Le immagini sovversive di Garcia definiscono il suo stile basato su elaborate narrazioni sociopolitiche, che l’artista cela sotto strati di sfumature dal fascino fiabesco. La scrittura spezzettata e i film surrealisti di William Burroughs, come anche i vecchi cartoni della Disney e della Fleischer influenzano le scene frammentate e descrittive di Garcia. Le superfici dei suoi dipinti, infatti, sono consumate come se fossero state ripetutamente ridipinte, e rimandano così ai vecchi film degli anni ‘50.

Per la sua personale alla Dorothy Circus Gallery, Camille Rose Garcia propone una nuovissima raccolta di opere che non solo fanno riferimento alle sue influenze ed ispirazioni primordiali, ma mantengono anche un occhio di riguardo per la contemporaneità.

Il lavoro di Garcia è stato esposto nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo e presentato in numerose riviste tra cui Juxtapoz, Rolling Stone, e Modern Painter. Le sue opere d’arte sono state esposte al “Los Angeles County Museum” and nel “San Jose Museum of Art’s”, che ha ospitato la retrospettiva di Garcia “Tragic Kingdom”. Garcia ha esposto i suoi lavori in “Camille Rose Garcia: Down the Rabbit Hole”, mostra ospitata ed organizzata da The Walt Disney Family Museum.

Ingresso gratuito

E tu come lo rappresenteresti un bacio?

Medina Roma – Via Angelo Poliziano 32/34/36

Medina Roma celebra gli innamorati e il bacio, simbolo dell’amore, in una collettiva dal titolo E tu come lo rappresenteresti un bacio? a cura del Dott. Pierluca Amato. Le opere saranno in mostra fino al 28 febbraio.

Uno dei temi più rappresentati nella storia dell’arte è sicuramente l’amore, raffigurato in molteplici maniere: con baci casti e fugaci o passionali ed erotici, con racconti di storie mitologiche e Cupidi. “Il bacio” dipinto da Francesco Hayez nel 1859, conservato a Milano, è sicuramente il simbolo dell’Ottocento. Qui è raffigurato un bacio fugace, visto il piede dell’uomo sulla scalinata e la sua imminente partenza.

Un senso di profonda solitudine e inquietudine si nota, invece, nel dipinto “Il bacio con la finestra” di Edvard Munch, del 1892. Altro “bacio” famoso venne dipinto da Gustav Klimt nel 1907 e conservato a Vienna. In questa opera è rappresentata la passione tra due amanti, che quasi sembrano fondersi in un unico corpo. Un bacio come riferimento alla morte della madre viene rappresentato da Magritte, nel 1928. Nell’opera “Gli amanti” le figure sono rappresentate con un velo in faccia, proprio come morì, suicida, la madre dell’artista. “Il bacio” di Picasso del 1925 rappresenta il caos, l’esplosione della passione. Le figure sono quasi indistinguibili, intrecciate tra loro, raffigurate nell’impeto dell’amore. Nel 1962 Roy Lichtenstein crea il suo “bacio” ingrandendo le figure dei fumetti e rendendoli su tela con la tecnica dell’immagine puntinata. Nell’opera non c’è nessun elemento esterno, né i corpi dei soggetti né lo sfondo. Non c’è nient’altro che… un bacio.

Proprio nel giorno dedicato agli innamorati si è voluta organizzare questa collettiva che metta in risalto la tematica del bacio e come un artista possa rappresentarlo attraverso la sua arte. Perché alla fine, come diceva Trilussa: “Er bacio è er più ber fiore che nasce ner giardino de l’amore.”

Orario: 10-13 e 15-19

Ingresso gratuito

Danse, expression de la vie: mostra all’Auditorium

Viale De Coubertin Pietro, 30

In Auditorium Arte la mostra Danza, espressione della vita espone il lavoro del grande fotografo di danza francese Frédréric de Favernay con una selezione di scatti di alcune delle compagnie invitate al Festival, la Compagnie Hervé Koubi e il Ballet Nice Méditerranée.

Immagini di grande potenza gestuale che sottolineano la bellezza delle coreografie e i corpi scultorei dei danzatori. L’esposizione si conclude domenica 25 febbraio. 

Orario: Lunedì – Venerdì 17 – 21; Sabato, Domenica e Festivi 11 – 21

Ingresso gratuito

La mela di Magritte

Palazzo delle Esposizioni – Via Milano, 13

Dal 10 febbraio al 10 giugno Il Palazzo delle Esposizioni si tinge dei colori di Magritte.
Sai cos’è una farfoglia? Vorresti indossare un melacappello o fumare un piperamo? Nel mondo di Magritte tutto è possibile.

Al Palazzo delle Esposizioni tornano per il terzo anno consecutivo un libro e una mostra-laboratorio dedicati a un grande nome dell’arte. Dopo Matisse e Degas è la volta di René Magritte, raccontato con maestria e freschezza dal segno dell’illustratore Klaas Verplanke, autore dell’albo illustrato La mela di Magritte, un progetto editoriale del MoMA, Museum of Modern Art di New York, che arriva in Italia grazie alla casa editrice Fatatrac – Edizioni del Borgo e consolida la collaborazione con i Servizi educativi del Palazzo delle Esposizioni e il suo Scaffale d’arte, biblioteca specializzata in editoria internazionale d’arte per ragazzi, che ospita più di 2000 libri d’arte e d’artista.

Ispirato ai capolavori dell’artista, l’albo invita i lettori di tutte le età a osservare il mondo che li circonda con uno sguardo libero, per apprezzare come anche gli oggetti più comuni possano assumere un’insospettata identità e rivelare qualcosa di nuovo.

Orario: domenica, martedì, mercoledì e giovedì dalle 10:00 alle 20:00 venerdì e sabato dalle 10:00 alle 22:30 – lunedì chiuso
Prezzo: intero € 12,50 Ridotto € 10,00

Egizi Etruschi. Da Eugene Berman allo Scarabeo dorato

Centrale Montemartini – Via Ostiense, 106, Roma

Fino al 30 giugno 2018 è esposta, presso la Centrale Montemartini, la mostra che vuole far parlare le due grandi civiltà del passato protagoniste del mediterraneo: gli Etruschi e gli Egizi.

La mostra offre l’opportunità di mettere a confronto le due antiche culture traendo spunto dai preziosi oggetti egizi, databili tra l’VIII e il III secolo a.C. rinvenuti nelle recentissime campagne di scavo condotte a Vulci, importante città dell’Etruria meridionale.

Alle inedite scoperte di Vulci, si aggiungono i preziosi reperti egizi della Collezione Berman e le opere in prestito dalla Sezione Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Tutti raccontano degli scambi commerciali ma, soprattutto, del dialogo culturale tra civiltà che condivisero ideali di regalità, simboli di potere e pratiche religiose.

Un confronto che vuole anche rappresentare un’occasione di riflessione sul valore del dialogo tra le culture, relazione che è stata da sempre fonte di progresso per i popoli.

Orari: Martedì-domenica 9.00-19.00
La biglietteria chiude mezz’ora prima

Prezzi: Ingresso gratuito per i residenti a Roma e nell’area della Città Metropolitana nella prima domenica di ogni mese

Ingresso museo + mostra:
Intero € 11,00
Ridotto € 10,00

Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza):
Intero € 10,00
Ridotto € 9,00

Twin Peaks Group Show – Mostra Collettiva a Nero Gallery

Nero Gallery – Via Castruccio Castracane, 9

Ingresso gratuito

“Twin Peaks Group Show” è la mostra realizzata in omaggio a Twin Peaks, la celebre serie televisiva che ha rivoluzionato la storia e il linguaggio della serialità mondiale, esposta fino al 10 marzo

La mostra vede la partecipazione di 24 artisti di fama internazionale e le opere esposte – ognuna delle quali incentrata su un singolo personaggio della serie – sono realizzate con tecniche diverse che vanno dalla tradizionale pittura ad olio all’arte scultorea, fino alle più innovative tecniche digitali.

La mostra toccherà tutte le corde dell’arte iper contemporanea, dalle sfumature più leggere del pop alle profondità inquietanti del dark, e l’intero ambiente, per l’occasione, sarà allestito ad hoc in chiave Twin Peaks, come a restituire il senso dell’universo mistico e simbolico di David Lynch.

Percorsi Armonici

Il Margutta Veggy Food & Art – Via Margutta 118

Si conclude il 28 febbraio la mostra che porta sulle tele l’incontro tra la pittura e il teatro, la musica, la danza, il cinema: tutte le forme d’arte in una tela. Quadri che rappresentano un intenso e originale inno alla giovinezza, un flusso continuo di emozioni che non richiedono grosse elucubrazioni, ma che vanno semplicemente vissute e interiorizzate. “Tele” che donano gioia e ironia, che conquistano giovani ed esperti, per via delle loro linee semplici e per i relativi colori ipnotizzanti.

Gisella Gatto è principalmente una scenografa, ma come tale ama rappresentare, immaginare, creare nuove realtà e farle immaginare a chi la guarda. Tanti i rimandi artistici alle grandi passioni della sua vita: dalla storia dell’arte al cinema. Ed è a queste passioni che si ispirano i due cicli di produzione presentati in mostra: “I percorsi armonici” e “I teatrini d’artista”.

Un’estetica, quella della Gatto, che per certi aspetti sembra fare il verso alla cultura punk ma anche a quella glam degli stessi anni Settanta, per cui l’arte si declina in modo creativo insieme alla musica e allo stile. Un’arte diretta, pulita, limpida, fatta di colore, ironia e giocosità, che ci introduce nel mondo di Gisella: un mondo pop-psichedelico e surreale.

Prezzo: ore 10-23

Ingresso gratuito

CliCiak – Scatti di Cinema: i migliori scatti di scena in mostra

Casa Del Cinema – Largo Marcello Mastroianni, 1

Giunto alla ventesima edizione il concorso nazionale per fotografi di scena CliCiak porta in mostra da venerdì 9 febbraio al 7 marzo alla Casa del Cinema i migliori scatti realizzati sui set dei film delle ultime tre stagioni cinematografiche (2014-15, 2015-16, 2016-17). Al concorso, curato da Antonio Maraldi e organizzato dal Centro Cinema Città di Cesena in collaborazione con la Cineteca di Bologna, hanno partecipato 53 fotografi con 1.995 foto complessive, a documentazione di 86 film, serie tv e cortometraggi.

Nel percorso della mostra allestita presso la sala Tormenti della Casa del Cinema si potrà ammirare una vasta selezione di foto partecipanti oltre, ovviamente, a tutti gli scatti ritenuti meritevoli di riconoscimento da parte della giuria di esperti composta dai critici Cesare Biarese e Paolo Mereghetti, dagli studiosi Claudio Marra e Michele Smargiassi, e dai fotografi Franco Bellomo e Marco Onofri.

Il premio come miglior foto è stato assegnato allo scatto realizzato da Philippe Antonello sul set di Ben Hur di Timur Bekmambetov. Il premio per la miglior serie fotografica se lo è aggiudicato Francesca Casciarri per le foto di La fuga di Stefano Calvagna mentre il premio per la miglior serie tv è andato a Gianni Fiorito per il lavoro su The Young Pope di Paolo Sorrentino.

Il premio speciale “Giuseppe e Alda Palmas”, per un fotografo presente per la prima volta al concorso, è stato assegnato a Melissa Cecchini (per le foto di In a Lonely Place di Davide Montecchi), mentre il premio speciale “Ciak ritratto d’attore”, attribuito dalla redazione del magazine “Ciak” diretto da Piera Detassis, è stato vinto da Maila Iacovelli e Fabio Zayed, per una foto in bianco e nero di Moglie e marito di Simone Godano, e per il colore da Anna Camerlingo, per una foto de I peggiori di Vincenzo Alfieri.

Quest’anno la redazione ha deciso di indicare un “Premio Ciak Speciale” a Gianni Fiorito per una foto di The Young Pope. Segnalazioni sono andate anche ai fotografi Federico Vagliati (Monte di Amir Naderi), Federica Scarponi (Sangue del mio sangue di Marco Bellocchio) ed Emanuela Scarpa (serie tv Gomorra 2).

Ingresso gratuito

Looking Forward Olivetti: 110 anni di immagine

Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Sala Via Gramsci

In occasione del 110°anniversario della fondazione di Olivetti, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma ospita dal 20 febbraio al 1 maggio, con inaugurazione lunedì 19 febbraio la mostra Looking Forward. Olivetti: 110 anni di immagine, a cura di Manolo De Giorgi con Ilaria Bussoni e Nicolas Martino. La mostra è promossa da Olivetti con la collaborazione dell’Associazione Archivio Storico Olivetti.

È l’11 agosto 1908 quando Camillo Olivetti rivolge alla moglie «mille baci affettuosi» in una lettera redatta con il prototipo della macchina da scrivere M1, la prima della storia Olivetti, che entrerà inp roduzione l’anno dopo. Con una dichiarazione d’amore hanno così inizio i primi 110 anni di una industria italiana che ha cambiato la vita di intere generazioni ovunque nel mondo. Dalla scrittura alla tipografia, dal design ai processi di ideazione, dall’architettura alla casa, dal modello industriale al territorio, l’immaginazione Olivetti saprà vedere in anticipo la forma delle relazioni tra le persone e le cose e tra le persone e le persone che faranno lo stile dei suoi prodotti.

One Billion Rising

Piazza MontecitorioMercoledì 14 febbraio si rinnova l’appuntamento con One Billion Rising, che come ogni anno coinvolgerà un miliardo di persone in tutto il mondo per celebrare in modo gioioso, irriverente e libero la volontà di fermare ogni forma di abuso sulle donne e sulle bambine. Motore dell’iniziativa è da sempre Eve Ensler, attivista, drammaturga, autrice de I Monologhi della vagina, il testo che tradotto in 45 lingue e rappresentato in 120 nazioni, ha imposto una definitiva presa di coscienza sulla violenza sulle donne del nostro pianeta.

Sulla scia del successo de I Monologhi della Vagina, nel 1998 Eve Ensler ha fondato il V-Day, un movimento che lotta per la parità sessuale e contro ogni discriminazione e violenza sulle donne, e dal 2013 il V-Day ha preso il nome di One Billion Rising – Un miliardo di Voci contro la Violenza – aprendo un nuovo dibattito sui diritti, le disuguaglianze economiche e lo sfruttamento delle donne in tutto il mondo.

One Billion Rising ha ricevuto nel tempo consensi crescenti e solo in Italia nel 2017 sono stati organizzati più di 150 eventi che hanno raccolto 250 mila partecipanti.

Orario: dalle 15.00

Magnum Photos

Museo dell’Ara Pacis di Roma 

Sarà esposta dal 7 febbraio al 3 giugno 2018 la mostra che vuole celebrare il settantesimo anniversario della più grande agenzia fotogiornalistica del mondo, Magnum Photos, creata da Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George Rodger e David Seymour nell’aprile del 1947.

Da quel giorno, la Magnum Photos è diventata un riferimento nel tempo sempre più importante per la documentazione e per il fotogiornalismo. Gli autori di Magnum hanno documentato guerre, testimoniato le tensioni sociali, interpretato il nostro tempo, ritratto tanto le persone comuni quanto i grandi della terra, preconizzato i nuovi drammi del futuro.

Le immagini celebri e i grandi reportage dei suoi autori permettono di comprendere in che modo e per quale motivo Magnum sia diventata diversa, unica e leggendaria. Dal reportage sui lavoratori immigrati negli USA, realizzato da Eve Arnold negli anni Cinquanta, ai ritratti di “famiglia”, teneri e intimi, di Elliott Erwitt; dalle celebri immagini degli zingari di Josef Koudelka, fino alla toccante serie realizzata nel 1968 da Paul Fusco sul “Funeral Train”, il treno che trasportò la salma di Robert Kennedy nel suo ultimo viaggio verso il cimitero di Arlington, attraversando un’America sconvolta e dolente. E ancora, le serie più recenti dei nuovi autori di Magnum: dalla “Spagna Occulta” di Cristina Garcia Rodero, alle osservazioni antropologiche, sotto forma di fotografie, realizzate nel mondo da Martin Parr; dalla cruda attualità del Sud America documentato da Jérôme Sessini, fino al Mar Mediterraneo, tenebroso e incerto nelle notti dei migranti, fotografato da Paolo Pellegrin.

Il curatore, Clément Chéroux – direttore della fotografia al MoMA di San Francisco e già curatore della grande retrospettiva dedicata a Cartier-Bresson realizzata dal Centre Pompidou e ospitata a Roma proprio al Museo dell’Ara Pacis – ha selezionato una serie di documenti rari e inediti, immagini di grande valore storico e nuove realizzazioni, per illustrare come Magnum Photos debba la sua eccellenza alla capacità dei fotografi di fondere arte e giornalismo, creazione personale e testimonianza del reale, verificando come il “fattore Magnum” continui a esistere e a rinnovare continuamente il proprio stile.

Jago: Habemus Hominem

Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese

Dal 16 febbraio al 2 aprile 2018 saranno esposte al Museo Carlo Bilotti le opere più famose di Jago: cardine fondamentale delle opere presentate, che vanno dal 2009 a oggi, due ritratti di Papa Benedetto XVI: il primo iniziato quando il pontefice era nel pieno delle sue funzioni (sacrali), il secondo che mostra l’immagine del rappresentante di Dio tornato a essere uomo, Habemus Hominem.

Jago nasce nel 1987 a Frosinone, vive e lavora tra Anagni e Verona. Nel 2011, a soli 24 anni, è selezionato da Vittorio Sgarbi per partecipare alla 54esima edizione della Biennale di Venezia (Regione Lazio, Palazzo Venezia, Roma) per poter prender parte alla quale abbandona gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone. La sua opera più celebre e controversa è il busto in marmo di Papa Benedetto XVI, premiato nel 2012 con la “Medaglia del Pontificato”, poi “spogliato” e trasformato in Habemus Hominem in seguito alle dimissioni del Pontefice. Con più di 237.000 “followers” attivi sulla sua pagina Facebook e oltre 15.000.000 di visualizzazioni del documentario dedicatogli da FanPage, Jago condivide la propria arte sui social network in maniera indipendente, per questo motivo da molti è definito social artist.

Orario:

da martedì a venerdì ore 10.00 – 16.00 (ingresso consentito fino alle 15.30)

Sabato e domenica ore 10.00 – 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30)

Ingresso gratuito

LR100 – Rinascente Stories of Innovation

Roma – Rinascente Via del Tritone 

Sino al 27 febbraio un secolo di storia e del costume prende vita nel Flagship Store Rinascente in vi del Tritone. Nel 2017 Rinascente ha celebrato i 100 anni del suo nome, ideato dal poeta Gabriele D’Annunzio con una grande mostra a Palazzo Reale a Milano. LR100-Rinascente Stories of Innovation racconta l’evoluzione del grande magazzino, dal 1865 ai giorni nostri, mettendo in evidenza come Rinascente abbia contribuito a produrre decisivi cambiamenti nella vita quotidiana della nascente società dei consumi, creando nuovi miti e archetipi nel gusto e stimolando la nascita dei sistemi produttivi legati alla moda e al design.

Le aree tematiche selezionate metteranno in luce il ruolo che Rinascente ha avuto nello sviluppo della grafica pubblicitaria, del prêt-à-porter e del design; evidenzieranno come la collaborazione costante con i migliori talenti creativi abbia portato alla creazione di allestimenti fuori dal comune e di un’immagine all’avanguardia. Sottolineeranno anche la dinamicità commerciale dell’azienda e la capacità di coinvolgere sia il pubblico esterno che i dipendenti.

NANDA Vigo  Arch/arcology al MAXXI

MAXXI – Via Guido Reni, 7

Sarà esposto fino al 25 febbraio al MAXXI Nanda Vigo, una mostra che porta uno spazio in cui i visitatori potranno entrare e muoversi, che nasce come omaggio al visionario architetto Paolo Soleri, i cui lavori sono conservati nella collezione del MAXXI Architettura.

Dice Nanda Vigo: “Da ragazzina, leggendo Flash Gordon, sognavo di vivere nelle città del pianeta Mongo così sospese tra il cielo e la terra in antigravitazione, e rivedere, rileggere i progetti dell’Arch. Paolo Soleri come quelli nella meravigliosa strisciata di sedici metri, custodita in Archivio, mi ha procurato un vero piacere di interesse, tanto più che sono progetti visti solo in pianta, e mai in alzato”.

Nella lettura della progettista, un grande disegno realizzato da Soleri rivive in una dimensione del tutto originale e la bidimensionalità della carta si trasforma in uno spazio immersivo, facendoci davvero entrare nel progetto. Per il pubblico è un’occasione unica di entrare nel vivo della lettura critica di un autore che tributa un personale omaggio a un maestro del passato.

Con questo programma Alcantara e MAXXI rinnovano il loro sodalizio, nato nel 2011 come esplorazione delle potenzialità illimitate e gli infiniti linguaggi del materiale. Questo percorso condiviso e continuo di ricerca e sperimentazione, alimentato dal dialogo con la creatività, rivela quanto si possa ancora realizzare sulla strada dell’innovazione culturale.

L’opera di Nanda Vigo evidenzia la straordinaria versatilità e contemporaneità di Alcantara® – duttile medium attraverso cui prende forma il dialogo fra l’artista e il maestro Paolo Soleri.

Orari:  11.00 – 19.00 (da martedì a domenica escluso sabato); 11.00 – 22.00 (sabato)

Il mondo ispanico di Jesse A. Fernández

Sala Dalí – Instituto Cervantes Piazza Navona, 91

Un viaggio fotografico tra vari paesi ed epoche, svelato dall’obiettivo di uno dei più importanti fotografi latinoamericani, Jesse A. Fernandez. Un uomo cosmopolita, sempre fedele ai principi che hanno guidato la sua vita e il suo percorso artistico e che ha vissuto il distacco come condizione essenziale per la libertà e la libertà come condizione per la sua creazione artistica.

Fino al 3 marzo 2018, la Sala Dalì dell’Instituto Cervantes di Roma ospita la mostra “Errancia y fotografía. Il mondo ispanico di Jesse A. Fernández”, a cura di Fernando Castillo. L’esposizione raccoglie 135 istantanee di uno dei maggiori ritrattisti di intellettuali e artisti del 900, attraverso le immagini che ha catturato con la sua macchina fotografica in oltre trent’anni di «vagabondaggio ispanico», tra il 1952 e il 1986.

Nato a Cuba, figlio di genitori asturiani, Jesús Antonio Fernández Martínez (L’Avana, 1925 – Parigi, 1986) ha condotto una vita itinerante testimoniata dai volti e i luoghi che ha ritratto nei suoi scatti. La mostra, infatti, è organizzata in nove sezioni che raccontano la sua permanenza in altrettanti luoghi simbolo della sua vista: Colombia, Guatemala, Messico, New York, L’Avana, Porto Rico, Madrid, Parigi e Palermo.

Orario: dalle ore 16.00 alle 20.00

Ingresso gratuito

Muta il cielo. Il viaggio delle donne eritree

WSP Photography – Via Costanzo Cloro, 58

Dal 10 febbraio al 7 marzo 2018 sarà esposta la mostra dedicata al viaggio migratorio che intraprendono le donne eritree per sfuggire ad una condizione di dittatura che le rende vittime di torture e di violazioni terribili. L’Eritrea è uno dei paesi più duri al mondo con un servizio militare illimitato, dove si effettuano detenzioni arbitrarie e diverse restrizioni alle libertà di espressione, di associazione e di religione. Le donne spesso sono vittime di violenze sessuali nei centri di addestramento militare e nelle carceri, soprattutto quando vengono arrestate per abbandono illecito della propria patria. I responsabili di queste violazioni sono generalmente guardie e militari che rimangono impuniti (UN Human Rights Council report on Eritrea, 2016).

L’intenzione di questo progetto è di scoprire la storia delle donne migranti entrando nella loro vita intima, nelle case, negli spazi quotidiani per scorgere il loro racconto e il loro vissuto emotivo; un punto di vista dove l’altro è sempre un soggetto con una sua identità e una storia personale. Un viaggio di migrazione dura anni e passa da diversi luoghi intermedi per giungere alla destinazione, dove una donna deve contrastare con condizioni di estrema precarietà.

La rotta dall’Eritrea muove verso l’Etiopia, il Sudan, la Libia o l’Egitto per oltrepassare il mare e arrivare in occidente. Le donne che riescono ad arrivare in Europa, tuttavia, si devono fronteggiare con i resti degli abusi subiti: una gravidanza non desiderata, un allontanamento dalla propria comunità che le ripudia, ferite e conseguenze di violenze anche psicologiche.

Orario:  lunedì al venerdì dalle 19 alle 21 – chiuso il giovedì.

Ricordiamo che WSP photography è un’associazione culturale. L’ingresso alla mostra è gratuito e riservato ai soci ENAL. È possibile tesserarsi il giorno stesso dell’evento (costo 3€). In occasione dell’inaugurazione la tessera è gratuita.

Ultimo Domicilio: le fotografie di Lorenzo Castore

Galleria del Cembalo – Largo Fontanella di Borghese, 19

Dal 7 febbraio al 31 marzo 2018  sono esposte alla Galeria del Cembalo le fotografie di Ultimo domicilio. L’esposizione è una riflessione sull’esistenza e l’esistito, sinonimi visivi del concetto di passaggio. La Galleria del Cembalo propone per la prima volta dodici opere di grande formato, ognuna delle quali dedicata ad una abitazione.

Le case raccontano dei propri abitanti anche quando questi smettono di occuparle. “I quadri alle pareti, le fotografie, gli oggetti sul comò e i libri nella biblioteca, in risonanza tra loro, riflettono i desideri e le aspirazioni, gli affetti e i ricordi” scrive Laura Serani a proposito de La petite recherche di Castore, che si insinua negli angoli più remoti del luogo privato per eccellenza.

Per circa nove anni Lorenzo Castore ha lavorato in case silenziose, quelle in cui la vita “sembra come evaporata”. Afferma l’autore: “Ho conosciuto queste case per varie ragioni. Sono case dove ho vissuto e che sono state abbandonate, case che ho visitato, le mie case o quelle di qualcun altro. Dicono tutte di qualcosa che ho cercato in anni di girovagare”. Castore ha lavorato tra Torino, Firenze, Casarola, Sarajevo, Cracovia, New York, inseguendo il desiderio di rinvenire le tracce di vite vissute intensamente. Come quelle di Giacomo e Maria, nonni dell’autore, protagonisti di “una normale storia italiana”, presenti negli oggetti della loro casa di Via Masaccio a Firenze, liberata un mese dopo la scomparsa della donna.

Orario: dal mercoledì al venerdì, dalle 15.30 alle 19.00 sabato, dalle 11.00 alle 19.00 oppure su appuntamento

Paco. A drug story – Fotografie di Valerio Bispuri

Museo di Roma in Trastevere – Piazza di San Egidio, 1

Sino al 25 febbraio, attraverso un reportage di quaranta fotografie, Valerio Bispuri parla di paco, una droga devastante nata in Sudamerica e sulla quale l’artista ha lavorato per quattordici anni, in contemporanea con un altro lavoro fotografico dal titolo Encerrados, che documenta il viaggio in 74 carceri sudamericane.

Diffusosi a partire dagli anni Novanta, soprattutto in alcuni quartieri di Buenos Aires e – in seguito – nelle favelas e nelle periferie di tutto il Sudamerica, il consumo di paco è aumentato notevolmente agli inizi del duemila. Si tratta di una droga estremamente nociva, ottenuta con gli scarti della lavorazione della cocaina, miscelati a cherosene, colla, veleno per topi o polvere di vetro. I giovani, che sono i consumatori più assidui, arrivano ad aver bisogno di assumere fino a venti dosi al giorno di paco con conseguenze devastanti poiché dà immediata assuefazione.

Valerio Bispuri è entrato in questo inferno di morti viventi per raccontare la sofferenza e la vita nei ghetti periferici, viaggiando tra Argentina, Brasile, Perù, Colombia e Paraguay e condividendo la quotidianità̀ dei consumatori di paco. Bendato per non riconoscere i luoghi in cui si muoveva, il fotografo è riuscito a farsi accompagnare nelle “cucine della droga” dove il paco è creato. Ha potuto seguire le vite distrutte dei consumatori di questa droga e le loro famiglie da vicino, ritraendoli nelle sue immagini dal grande impatto emotivo e narrativo.

Orario: Da martedì a domenica ore 10.00 – 20.00 Chiuso lunedì

Prezzi:
Fino al 18 febbraio: Tariffe non residenti: Intero: € 9,50 Ridotto: € 8,50 Tariffe residenti: Intero: € 8,50 Ridotto: € 7,50 gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente

Dal 19 febbraio: Tariffe non residenti: Intero: € 6,00 Ridotto: € 5,00 Tariffe residenti: Intero: € 5,00 Ridotto: € 4,00 gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente

Cesare Tacchi: una retrospettiva

Palazzo delle Esposizioni

Dal 7 febbraio al 6 maggio 2018 si terrà al Palazzo delle Esposizioni una mostra monografica, di studio e di valorizzazione, che ripercorrerà, attraverso le vicende di un artista, le tensioni intellettuali di oltre mezzo secolo.

Al centro del racconto ci saranno dunque le opere di Cesare Tacchi (1940-2014) al quale la città di Roma rende omaggio a poco più di tre anni dalla sua scomparsa.

Ritratto dalla critica nel 1959 come “un giovane solitario silenzioso e castigato”, Tacchi, sebbene fu tra i protagonisti di alcune significative compagini di artisti, non mutò con gli anni il suo temperamento. Fu proprio questo, forse, che gli permise di stanare le contraddizioni di alcuni aspetti cruciali della cultura visiva contemporanea e di intraprendere nuove e imbattute strade.

Più di cento opere, ordinate cronologicamente, restituiranno la sua intera biografia artistica. La mostra è a cura di Daniela Lancioni e Ilaria Bernardi ed è realizzata in collaborazione con l’Archivio Cesare Tacchi.

Emergency – la strada fare: una mostra per raccontare il Kurdistan iracheno

Infopoint Emergency di Roma in via IV novembre 157/B

Nel giugno 2016 il fotografo Marco Palombi ha fatto un viaggio nel Kurdistan iracheno in compagnia di un corrispondente di Repubblica, con il quale ha visitato i progetti di Emergency sul territorio.

I 16 scatti della mostra “La strada da fare”, ospitata nell’Infopoint Emergency di Roma (in via IV novembre 157/B) fino al 28 febbraio, sono una testimonianza di ciò che ha visto: i larghi stradoni nei campi profughi di Ashti, una distesa infinita di tende infuocate, intere famiglie in uno stato di “sospensione” determinato dalla guerra. Ma ha visto anche la risposta di EMERGENCY con le sue strutture sanitarie e con il centro di riabilitazione di Sulaimaniya, dove si fabbricano protesi e si imparano mestieri.

Ingresso gratuito

Eventi passati

Ecco la lista degli eventi delle precedenti settimane

Stanze. I vapori dell’anima – Racconti all’Esquilino nelle stanze di Interno 14

Interno 14 – Via Carlo Alberto, 63

Si conclude il 10 febbraio la mostra esposta in quattro stanze di Interno 14 in cui Michele Marinaccio racconta episodi realmente accaduti nel quartiere Esquilino a Roma, dove la vita reale e immaginaria si fondono e si confondono: confine tra la dimensione esteriore e quella interiore.

L’artista racconta storie, attraverso immagini, simboli, fotogrammi. Le sue quattro stanze sono mondi immaginari e reali dove vigono le leggi degli opposti e dei contrasti: rappresentazione poetica di episodi accaduti realmente all’Esquilino, che, nelle figure evocate da Michele, perdono ogni tonalità drammatica, rimanendone pervasi dal profumo.

Michele racconta le storie che vede ed osserva quotidianamente, camminando per le vie; incontra persone, ascolta parole, stringe le mani, tende la mano. Ogni attimo da lui percepito subisce un processo di trasformazione, intimo, vibrante. Diventa atto lirico, etereo e impalpabile: morte, fragilità, bellezza, imperfezione si mostrano nella doppia visione di ciò che vediamo e di ciò che avvertiamo.

Incluse in una nuova dimensione pubblico-privata, le storie di Michele ritornano in un ambito domestico, quello di Interno 14, per essere mostrate in una nuova veste esteriore.

La mostra è visitabile su appuntamento: 3398101848 – 3494945

Mi odio!: personale di Debora Malis

Inferno Store – Via Nomentana, 113

Mi odio!, la mostra personale di Debora Malis, dà il via al percorso espositivo del nuovo corso di uno spazio storico romano dedicato alla musica e alla cultura alternativa.

Mi odio! è il nuovo iter personale dell’artista romana Debora Malis a cura di Rossana Calbi, un progetto espositivo che prende il via dalla precedente mostra nel cuore di via Margutta e diventa il fulcro di una nuova esposizione che si tinge di pulp per dare il battesimo a Inferno Store.

Le terrecotte policrome di Debora sono i cattivi pensieri (titolo di una delle sette opere in mostra) di una brava ragazza plasmati dalle mani dell’artista che attraverso la delicatezza giunge alle provocazioni sull’animo femminile. Le paure che ci hanno accompagnato fin da bambine subiscono l’ennesima trasformazione e si adeguano a una nuova femminilità confusa, forte, delirante e piena di contraddizioni. Un’identità che cerca delle nuove forme e trova nel suo corrispettivo maschile la giusta provocazione per inquadrare se stessa.

Mi odio! è la ricerca di un riscontro pacifico nelle proprie contraddizioni, è la ritualizzazione dei miti in una nuova allegoria che nasce e si sviluppa nell’inferno delle incongruenze, la soluzione dell’artista è quella di fare. Debora trasforma i pensieri confusi, i dubbi e le paure in azione: agisce fisicamente su questi e nel calore di un inferno emozionale li trasforma in azioni finite e concluse, in opere d’arte.

La mostra sarà esposta fino all’11 febbraio.

 

Dio si Nasconde. Kozo Yano

Galleria della Biblioteca Angelica – Via di Sant’Agostino, 11, Roma

La mostra “Dio si nasconde. Kozo Yano – Fotografie / André Simoncini – Poesie”, ospitata presso la Galleria della Biblioteca Angelica di Roma sino al 10 febbraio 2018, riunisce trenta immagini, in un suggestivo bianco/nero, realizzate dal fotografo giapponese Kozo Yano in luoghi insospettabili del pianeta. A queste si accompagnano i testi del poeta lussemburghese André Simoncini che instaurano con le forme dei massicci rocciosi, degli strati geologici e dei sedimenti pietrificati un dialogo sorprendente in cui ricerca artistica e letteraria convergono.

La bellezza nascosta nelle rocce fotografate può imprevedibilmente mostrarsi nei bizzarri e deformi profili di volti umani. “Gli occhi stravolti/Intrappolati/Scrutano le rovine/Dalle asperità minacciose/Che fanno a pezzi il sole/E che la notte incombente/Sottoporrà a una ricostruzione simulata”: così le poesie di André Simoncini fanno da contrappunto alle fotografie di Kozo Yano e viceversa in un gioco continuo di rimandi.

Orario: dal martedì al giovedì: ore 10.00-18.30 (intervallo di un’ora 13.30-14.30); venerdì e sabato ore 10.00-13.30

Ingresso: libero

Sabato 10 febbraio ore 11.00

Finissage alla presenza delle curatrici Stefania Severi e Maria Luisa Caldognetto.

Moto Ondoso Stabile

z2o Sara Zanin Gallery – Via della Vetrina, 21

Moto ondoso stabile è una mostra che include opere di Jinn Bronwen Lee, Neil Gall, Rezi van Lankveld, Nazzarena Poli Maramotti, Alessandro Sarra, Jessica Warboys ed è l’occasione per riflettere su alcuni aspetti specifici del medium pittura a partire dalla suggestione del titolo, che è lo stesso di un racconto di Anne Tyler e rimanda al disegno delle onde, del mare uniformemente increspato, dunque all’idea di una superficie irregolare percorsa da un movimento inarrestabile e continuo.

La mostra si terrà fino al 17 febbraio presso la z2o Sara Zanin Gallery. Per ulteriori informazioni consultare il sito della Galleria. 

Orario: 18.00 – 21.00

The Secret Garden

RvB Arts – in Via della Zoccolette, 28, Roma

La mostra The Secret Garden, prende spunto dal famoso classico inglese della letteratura per l’infanzia “Il Giardino Segreto”, scritto da Frances Hodgson Burnett: gli artisti coinvolti si confrontano liberamente con il tema offrendo al pubblico opere che vanno dalla pittura, alla scultura, al collage, sino alla fotografia.

Alcuni offrono un’interpretazione esplicita del romanzo, altri esplorano il senso metaforico indagando in modo personale un immaginario segreto e privato. La mostra resterà aperta fino a sabato 17 febbraio 2018.

Orari: 11:00-13:30 e 16:00-19:30; domenica e lunedì chiuso.

Bernini alla Galleria Borghese

Galleria Borghese Piazzale Scipione Borghese, 5, Roma

In occasione dei vent’anni dalla sua riapertura, la Galleria Borgheseè lieta di presentare sino al 20 febbraio 2018, insieme a FENDI come partner istituzionale, la grande mostra dedicata a Gian Lorenzo Bernini, in continuità con il discorso critico avviato con l’esposizione Bernini Scultore: la nascita del barocco in Casa Borghese, ospitata presso il Museo nel 1998.

La mostra mette l’accento sul Bernini scultore di statue che si misura direttamente, e principalmente, con il marmo, partendo dalle opere eseguite in collaborazione con il padre Pietro fino agli ultimi marmi toccati dal suo scalpello.

Tuttavia, una serie di approfondimenti tematici dedicati ad aspetti specifici della sua produzione (la pittura, i putti, i restauri, la realizzazione di un’opera dal disegno, la terracotta, il marmo), consentiranno di tratteggiare un ritratto di Bernini ‘a tutto tondo’: inarrivabile virtuoso dello scalpello ma anche del pennello.

Prezzi: 

  • € 2,00 per tutte le tipologie di biglietto
  • Intero: € 20,00 + € 2,00 di prenotazione obbligatoria
  • Ridotto: € 13,50 + € 2,00 di prenotazione obbligatoria

È possibile visitare il museo senza obbligo di prenotazione, presentandosi direttamente in biglietteria 30 minuti dopo l’orario di inizio del turno di visita. Il numero di biglietti last-minute è limitato.

Orario:
Dal martedì alla domenica, dalle 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle
ore 17.00)
Chiuso tutti i lunedì, tranne lunedì 19 febbraio.
Galleria Borghese chiuderà al pubblico nel giorno di mercoledì 21
febbraio.

La notte è scura. Collage contro il terrore 1978-1983

Casa della Memoria e della Storia – Via di San Francesco di Sales

Fino al 28 febbraio sono esposte presso la Casa della Memoria e della Storia le opere di Georges de Canino. Si tratta di una silloge di circa quaranta lavori su carta di grande formato realizzati con interventi pittorici su basi cartacee assemblate attraverso collage di fotografie e documenti di riviste originali di propaganda fascista.

Una mostra che vuole attraverso lo strumento dell’Arte affrontare il sentimento dell’orrore al tempo delle Leggi Razziali, di cui quest’anno cadono gli 80 anni. Un manifesto dell’orrore e dell’ironia dell’orrore: un campo d’indagine e di memoria dove l’artista, sensibile ai temi dell’olocausto,  si confronta, portando lo spettatore a non sottrarsi alla ferita della storia.

Orario: dal lunedì al venerdì, 9.30 – 20.00
Ingresso gratuito

Eventi passati

Ecco tutti gli eventi delle settimane precedenti

I due volti del genio americano – Gershwin Quintet

Palazzo Venezia – Sala Regia

In occasione dell’esposizione Voglia d’Italia. Il collezionismo internazionale nella Roma del Vittoriano, il Polo Museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli, ha promosso una rassegna sulla musica di quegli anni curata da Ernesto Assante, presso la Sala Regia di Palazzo Venezia e che termina con il concerto di venerdì 16 febbraio alle 21.00 con il Gershwin Quintet.

Canzoni, jazz, musica classica, musical, diventano tutt’uno nelle mani di George Gershwin, uno dei più grandi compositori del Novecento. Basterebbe anche solo la Rapsodia in blu del 1924 a spiegare la grandezza del compositore e musicista americano, ma il Gershwin Quintet, un originalissimo organico tutto al femminile, fa di più, illuminando i due volti del genio americano, quello più classico e quello più popolare, fusi dalla sua incredibile creatività.

Per assistere ai concerti in programma è sufficiente acquistare il biglietto unico valido per l’ingresso alle due sezioni della mostra “Voglia d’Italia”, al percorso museale a Palazzo Venezia e agli ascensori panoramici del Vittoriano.

L’accesso ai concerti sarà consentito fino ad esaurimento posti.

Prezzo:

Intero € 10,00
Ridotto € 5,00

Disegno dal vero con modella

Scuola delle Arti al Politecnico – Via Tiepolo, 13/a

Si tiene sabato 17 e domenica 18 febbraio  presso la Scuola delle Arti al Politecnico (via Tiepolo 13/a) nel quartiere Flaminio a Roma, il workshop di “Disegno dal vero con modella”, tenuto dalla pittrice e docente della Scuola, Alessandra Silenzi. Sabato 17 si disegna la modella con matita su fogli A3 e, per chi voglia proseguire, si riprende disegnando la modella domenica 18 febbraio su grande formato al carboncino.

Dopo una prima introduzione, con immagini e cenni storici su come sia stato trattato il tema dai grandi artisti della Storia dell’Arte, che hanno indagato l’osservazione del corpo umano in quanto modello sotto diversi punti di vista, si passa quindi al disegno dal vivo con la modella per 2 ore, accompagnati da buona musica e una breve pausa-buffet.

L’evento è una delle proposte artistiche della Scuola delle Arti al Politecnico, che propone corsi di scultura, pittura, disegno, pianoforte, canto, chitarra, violino e da quest’anno la novità del corso di ceramica al tornio. Corsi sempre aperti, tenuti da artisti e lezione di prova gratuita.

Orario: 15.00-19.00

Prezzo:

Sabato – 25 euro comprese di materiali da disegno
Domenica – 20 euro – comprese di carta, carboncino, matite e crete.

Tessera associativa: contributo di 5 euro

Evento a numero chiuso con prenotazione obbligatoria

Per info ed iscrizioni:

cell. 393 8866278

piccolascuoladellearti@gmail.com

 L’Ara com’era in festa per San Valentino

Ara Pacis – Lungotevere in Augusta

Un’opportunità speciale per tutti gli innamorati che vogliono festeggiare San Valentino nel ‘cuore’ dell’arte e della storia di Roma: L’Ara com’era, la visita immersiva e multisensoriale dell’Ara Pacis, riserverà il 2×1 per il fine settimana di venerdì 16 e sabato 17 febbraio 2018. Dalle 19.30 alle 23 (con ultimo ingresso alle ore 22) le coppie di innamorati, cittadini romani e turisti, potranno assistere all’innovativo archeoshow acquistando due biglietti al prezzo di uno.

Un’occasione unica per immergersi nella storia di uno dei più importanti capolavori dell’arte romana, costruito tra il 13 e il 9 a.C. per celebrare la Pace instaurata da Augusto sui territori dell’impero.

In un racconto che unisce storia e tecnologia, L’Ara com’era è il primo intervento sistematico di valorizzazione in realtà aumentata e virtuale del patrimonio culturale di Roma Capitale. Lanciato nel 2016, l’innovativo racconto sull’Ara Pacis e sulle origini di Roma è stato ulteriormente potenziato con due nuovi punti d’interesse in Realtà Virtuale: la combinazione di riprese cinematografiche dal vivo, ricostruzioni in 3D e computer grafica arricchisce dunque la narrazione e crea un impatto emozionale più profondo con il pubblico.

Immersi in un ambiente a 360°, i visitatori possono ammirare l’Ara Pacis mentre ritrova i suoi colori originali: una “magia” resa possibile da uno studio sperimentale realizzato dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali nel corso di oltre un decennio che ha portato a una ricostruzione ipotetica ma con la massima approssimazione consentita.

Orario: Apertura al pubblico venerdì e sabato dalle 19.30 alle 23 (ultimo ingresso ore 22)
Giorni di chiusura: 1 gennaio, 1 maggio, 24, 25 e 31 dicembre
Prezzo: Biglietti Intero € 12; ridotto € 10

Lo sguardo oltre la prossimità

Impact Hub – Viale dello Scalo San Lorenzo 67

Si conclude il 4 febbraio la mostra dedicata agli spazi definiti “l’altrove”. Lontano dal nostro micro-spazio, nel quale siamo agenti, si estende il “fuori”, l’altrove. Preso tutto insieme, in una sola parola, assume la forma di una macro entità unitaria e perciò impossibile da interpretare. Ma se si procede passo a passo, proprio dove il corpo riesce a muoversi e a interagire, l’alterità diventa prossimità e il punto di vista cambia.

Gli scatti fotografici presenti in mostra lavorano proprio su questo rovesciamento di prospettiva. Il mondo visto dal fotografo che sta muovendo i suoi passi nell’altrove, viene restituito in immagine come luogo di prossimità in quel momento, in cui poter agire, ma anche come luogo estraneo ad un’affettività più profonda.

Le fotografie di questa collettiva sono state scelte proprio per il loro sguardo molteplice, assolutamente vario e non riconducibile ad un’unicità, sia per i luoghi che le tematiche scelte. Ma tutti gli artisti presenti hanno percorso un moto a luogo, si sono recati fisicamente o culturalmente molto lontani dalla loro prossimità per osservare cosa succede altrove.

Ingresso gratuito

One Giant Leap

Matèria – Via Tiburtina, 149, Roma

Matèria è lieta di presentare fino al 2 febbraio ‘One Giant Leap’, una mostra di lavori tratti dalla recente produzione artistica di Giulia Marchi e Xiaoyi Chen. La doppia personale vede le artiste unificate da un tema comune, la luna, concettualizzata ed esaminata tramite l’utilizzo installativo della fotografia e la scultura, spesso adoperate in chiave site-specific.

Giulia Marchi non alza mai lo sguardo a fotografare la luna, bensì ne immagina e ne crea una nuova, manualmente, attraverso l’utilizzo di una maschera circolare posizionata sulla lente del suo foro stenopeico con il quale scandisce i tempi di scatto in riferimento diretto alle maree dettate dalla luna.

Orario: ore 19

Ingresso gratuito

Mostre permanenti

Photo Ark. Meraviglie del mondo animale

Auditorium Parco della Musica

Dall’8 dicembre 2017 al 22 aprile 2018  si terrà Photo Ark. Meraviglie del mondo animale, in mostra all’Auditorium Parco della Musica.

Dodici anni per fotografare più di 7400 specie in cattività ai quattro angoli del mondo. E ancora non è finita, perché Joel Sartore, grande fotografo di National Geographic, intende ritrarle tutte e 12.000, le specie animali ospitate in zoo, riserve, centri di conservazione. E ci vorranno almeno altri dieci anni per portare a termine il suo monumentale progetto Photo Ark.

Una selezione degli scatti di questo lavoro, insieme a un imponente archivio digitale delle specie più a rischio, sarà in mostra all’Auditorium Parco della Musica, dove i visitatori potranno interagire con l’intero archivio delle specie fotografate da Sartore, accedendo in questo modo a tantissime informazioni e curiosità riguardanti in particolare le specie a rischio estinzione.

Visioni del sud: le fotografie ritrovate di Giuseppe Palumbo

Museo delle Civiltà, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari – Piazza Guglielmo Marconi, 2-30, Roma

740 lastre fotografiche che ritraggono il Salento arcaico e le sue trasformazioni, opera del “fotografo in bicicletta” Giuseppe Palumbo, realizzate dal 1907 al 1959 e rimaste dimenticate per sessant’anni trovano finalmente nuova luce.

In esposizione fino al 7 febbraio la mostra che mette in scena il Salento come era un tempo, trasformando la Sala delle Regioni in una grande piazza allestita con una suggestiva installazione fatta di luminarie, che sarà il cuore della mostra. Una mostra diffusa, poiché le immagini di Palumbo segneranno il percorso lungo tutte le sale del Museo dialogando con i temi delle Arti e tradizioni popolari.

Palumbo fu un intellettuale del Sud, autore di un racconto che seppure narra del Salento, può assurgere a testimonianza di tutto il Mezzogiorno, in quegli anni cruciali in cui si costruiva culturalmente l’Italia.

Prezzo: intero €8,00; ridotto €4,00

 Le mostre temporanee

The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains Roma 2018

MACRO, via Nizza

Dal 18 gennaio al 1 luglio 2018 al MACRO si terrà una delle mostre più attese del 2018: The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains in mostra dopo l’esposizione nel Victoria and Albert Museum di Londra.

Si tratta di un viaggio multisensoriale e teatrale nello straordinario mondo dei Pink Floyd. In una sequenza di suoni, immagini e spettacoli, la mostra ripercorre la musica, la grafica epocale e gli allestimenti dei concerti, dalla scena psichedelica underground della Londra anni ’60 a oggi, illustrando l’uso rivoluzionario di effetti speciali, la sperimentazione sonora, l’immaginario potente e la critica sociale che caratterizzano questa straordinaria band.

La mostra è la prima collaborazione da decenni dei membri superstiti dei Pink Floyd ed è promossa da Michael Cohl e dagli Concert Productions International B.V.

I Pink Floyd sono universalmente riconosciuti come uno dei gruppi più innovativi della storia della musica, ecco dunque il motivo della mostra: rendere omaggio ai 50 anni di carriera del leggendario gruppo rock cercando anche di dare una visione inedita ed esclusiva al loro mondo.

Orari: Lunedì – Venerdì: ore 9-19 – Sabato ore 10-14 – Domenica chiuso

Home Beirut Sounding the Neighbors

MAXXI – Via Guido Reni, 4, Roma 

Fino al 20 maggio 2018 è esposta la mostra dedicata a Beirut, città simbolo della diversità culturale e della memoria della guerra. Negli ultimi dieci anni Beirut è diventata esempio di profonda trasformazione urbana e speranza nel futuro.

La storia stessa della città riflette e interagisce con gli eventi vitali, conflittuali e complessi che accadono nelle zone vicine e lontane. Beirut, caratterizzata da forti diversità culturali, economiche e politiche, è costantemente in trasformazione, in un confronto stringente con il mondo globalizzato. Ma è una città segnata anche da una sorta di ossessione: come affrontare l’idea di appartenenza, come rendere questo luogo, dove ogni singolo ha un diverso senso di identità, una “casa” per tutti? Da qui il titolo della mostra, Home Beirut Sounding the Neighbors.

Orario: 11.00 – 19.00 dal martedì alla domenica. 11.00 – 22.00 sabato. Chiuso il lunedì

La Bellezza Svelata dai laboratori di restauro di Acquapendente e Viterbo

Museo della Città – civico e diocesano di Acquapendente, via Roma, 85.  

Fino al 30 settembre 2018 verranno esposti al Palazzo Vescovile di Acquapendente i primi otto reperti recuperati dal laboratorio di restauro per il territorio della Regione Lazio guidato da Paola Sannucci (anche direttore tecnico dei laboratori di restauro di Palazzo Barberini e Palazzo Corsini di Roma) e dal neonato laboratorio interno al museo, specializzato nel restauro ligneo e coordinato da Roberta Sugaroni.

L’esposizione vuole riportare alla luce opere di grande valore e straordinaria bellezza, ma investendo anche in tecniche diagnostiche e dispensando consigli utili ad una maggiore comprensione di tutte le fasi del recupero del manufatto stesso. Grazie a questi nuovi dati è stato possibile rivedere le attribuzioni, la datazione e il contesto storico di tutte le opere che saranno esposte. Tutte queste opere, precedentemente collocate nei depositi, saranno, a partire da questa mostra, parte integrante del percorso del museo, completamente rivoluzionato per l’occasione.

Orario: 10-13; 15-19
Prezzo: 3€

L’ara come era

Museo dell’Ara Pacis – Lungotevere in Augusta

Fino al 30 settembre 2019 al Musei dell’Ara Pacis si terrà L’ara come era: il primo intervento sistematico di valorizzazione in realtà aumentata e virtuale di  uno dei più importanti capolavori dell’arte romana, costruito tra il 13 e il 9 a.C. per celebrare la Pace instaurata da Augusto sui territori dell’impero: l’Ara Pacis.

L’innovativa esperienza di Augmented Reality (Realtà Aumentata) permetterà la fusione di elementi virtuali ed elementi reali direttamente nel campo visivo dei visitatori. Il visitatore è quindi invitato a svolgere una serie di gesti e azioni che coinvolgeranno più canali percettivi: osservando da varie angolazioni i plastici e i modellini, la scena si popola di personaggi, suoni e voci come in uno spaccato dell’epoca, mentre i calchi raffiguranti la famiglia imperiale prenderanno vita e si racconteranno in prima persona.

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