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JonOne e Pupi Fuschi: le mostre di Roma a marzo 2018

mostre Roma
JonOne credits Flicker Patrick Gaudin

Indecisi sulle mostre da vedere a Roma? Il nostro #spiegonemostre vi tiene aggiornati sulle migliori esposizioni nella Capitale. Questa settimana da non perdere I Papi di Napoleone in mostra al Museo Napoleonico, dove verranno esposti due dipinti di Giovanni Gasparro, Thè for sale di Pupi Fuschi e Niente può fermarmi, le opere di JonOne per la prima volta in Italia.

Di seguito i nostri consigli.

I Papi di Napoleone in mostra al Museo Napoleonico

Museo Napoleonico – Piazza di Ponte Umberto I, Roma

Dal 22 marzo al 6 maggio saranno esposti due dipinti di Giovanni Gasparro raffiguranti Pio VI e Pio VII accanto a opere di fine ’700 inizio ’800 che illustrano i momenti salienti dei due pontificati

Giovanni Gasparro. I Papi di Napoleone è un’esposizione incentrata su due dipinti del giovane artista pugliese raffiguranti i pontefici regnanti durante l’età di Napoleone: Pio VI Braschi e Pio VII Chiaramonti.

Insieme ai due dipinti saranno esposti anche alcuni bozzetti, utili per comprendere il processo creativo dell’artista. A corredo dell’esposizione, il Museo Napoleonico presenterà un selezionato nucleo di opere grafiche generalmente conservate nei depositi, attraverso le quali saranno illustrati aspetti e momenti differenti dei pontificati di Pio VI e Pio VII, entrambi caratterizzati da lunghi periodi d’esilio.

Pupi Fuschi. Thè for sale

MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove – Via Prenestina 913

Il giorno 31 marzo 2018 alle ore 11.30 Pupi Fuschi presenterà a Roma la sua opera Thè for sale, a cura di Fabio Benincasa, per il MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz città meticcia. Interverranno Giorgio De Finis direttore del MAAM, e Lorenzo Canova critico e storico dell’arte.

L’opera entrerà a fare parte della collezione permanente del museo.

Il dipinto, realizzato ad acrilico e olio su tavola di metallo delle dimensioni di cm 110 x130, fa parte di una serie di disegni e dipinti su fondo rosso dal 2013 al 2018: una figura di donna seduta in abiti anni ’50 che sorseggia una tazza di tè all’interno di una stanza il cui unico riferimento spaziale è una piccola finestra con le sbarre. Alla caviglia un cartellino reca la scritta “for sale”, un tavolino da tè accanto a lei, i guanti alle mani, una posizione composta e signorile, un filo di perle, la veletta ed un cappello che le copre il volto che potrebbe essere quello di qualunque donna.

L’artista vuole rappresentare un’ironia cinica sull’apparenza del costume borghese, sull’aspetto dell’apparenza di una educazione rigida della quale l’artista fa spesso citazioni.

Un’educata apparenza “in affitto” di qualsiasi strato borghese, un’osservazione muta di quanto possa essere limitante e soffocante un ruolo imprigionato da certe convenzioni sociali benpensanti.

Van Gogh al Museo del Barbiere

Museo del Barbiere – Via Mario de’ Fiori, 114

Dal 24 marzo al 30 giugno verranno esposte al Museo del Barbiere le opere di Alexia Molino, finestre aperte sul mondo onirico. L’artista abbandona gli stereotipi e lascia i protagonisti di storie note liberi d agire al di fuori degli schemi conosciuti.

Nella composizione dei lavori di Alexia i sogni si fanno più concreti e la realtà sembra trasfigurarsi finché i due elementi trovano quell’equilibrio che così bene caratterizza le sue opere.

Il titolo della mostra è scaturito nell’artista grazie alla scoperta di un luogo sospeso nel tempo, proprio come i suoi quadri, ovvero il Museo del Barbiere situato nel cuore di Roma in Via Mario de’ Fiori, 114 – Zona Piazza di Spagna.
Ingresso gratuito.

Murmures: mostra al Museo delle Mura

Museo delle Mura – Via di Porta San Sebastiano, 18

Fino all’8 aprile sarà esposta al Museo della Mura, la mostra che ha la forma di una combinazione di lessico, forme e immagini in cui reale e irreale, ragione ed emozione sono senza differenza; parole, sussurri e silenzi che immergono lo spettatore in una dimensione atemporale.

Attraverso le opere selezionate le artiste si confrontano sul significato che ha per loro fare arte, rispondendo a un’urgenza linguistica che infrange qualunque barriera.

Ecco allora che la capacità dell’arte di nutrire ed elevare la nostra umanità diviene, ancor più tra le suggestive Mura, un linguaggio multi codice e ipertestuale, che parla alla totalità di noi stessi e non solo al nostro intelletto o a un solo canale sensoriale, un linguaggio universale che tutti possono comprendere e che risponde al desiderio di pienezza che è in ciascuno di noi.

“Niente può fermarmi”: le opere di JonOne a Roma

Palazzo Velli Expo – Piazza di San Egidio, 10

“Non ho ricevuto alcuna educazione artistica: all’epoca in cui taggavo i treni a New York, non avrei mai immaginato che un giorno mi sarei espresso su tela”. Da “vandalo” ad artista insignito della Legion d’onore della Repubblica francese, la carriera di JonOne inizia dai muri di Harlem per poi svilupparsi nelle gallerie di tutto il mondo, da Hong Kong a Zurigo, da Los Angeles a Tel Aviv, da Seoul a Mosca.

Non poteva certo mancare Roma: con 20 opere inedite è esposta fino l 14 aprile “Niente può fermarmi”, la prima personale romana di JonOne, uno dei più importanti artisti contemporanei che fin dai suoi esordi nella natale New York ha saputo coniugare in modo perfetto graffiti ed espressionismo astratto.

La mostra, curata da Giuseppe Pizzuto per Wunderkammern, galleria di fama internazionale che negli ultimi 10 anni ha portato nella Capitale alcuni fra i maggiori esponenti dell’arte contemporanea provenienti da tutto il mondo, è ospitata nella prestigiosa cornice di Palazzo Velli, edificio nobiliare edificato nella prima metà del ‘400 nel cuore di Trastevere, e sarà visitabile fino al 14 aprile.

Orario: dal lunedì al mercoledì, ore 11-19 dal giovedì al sabato, ore 11-21
Prezzo:

  • ingresso sul modello anglosassone del “pay as you want” lunedì, martedì, mercoledì
  • ingresso a pagamento (€ 7,00): giovedì, venerdì, sabato

«haec est civitas mea» mostra al Vittoriano

Vittoriano, Sala Zanardelli – Piazza Venezia

Per la prima volta in Italia ci sarà fino al 5 maggio “Haec est civitas mea” esposizione curata da Ivan Glazunov e Julija Glazunova delle prestigiose opere realizzate dagli allievi e diplomati dell’Accademia Russa di pittura, scultura e architettura di Il’jà Glazunòv.

L’esposizione presenta giovani pittori russi che hanno assimilato i principi della scuola accademica formatasi, nel XVIII secolo, sulla base della tradizione europea antica e rinascimentale. Con il linguaggio della pittura giovani artisti russi di talento raccontano pagine della propria storia, trasmettono la bellezza della natura nazionale, dipingono ritratti di personalità contemporanee. Le opere degli artisti dell’Accademia “I.S. Glazunov” sono il luminoso esempio di un grande magistero e della perpetuazione delle tradizioni artistiche nazionali più significative nell’ambito della cultura mondiale.

La mostra è il primo appuntamento del più ampio progetto culturale internazionale Stagioni Russe voluto dai Ministeri della Cultura di Russia e di Italia, un meraviglioso pretesto per rinnovare la tradizione dell’Imperiale Accademia di Belle Arti e per restituire un’esperienza accumulata nel tempo, presentando giovani artisti di oggi nella Città eterna.

Orario: tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (ultimo ingresso 18.45)
Ingresso gratuito

La Street Art vista attraverso gli scatti di 7 fotografi

Biblioteca Aldo Fabrizi – Via Treia, 14

Dal 10 al 30 marzo presso la Biblioteca, arriva una mostra fotografica sulla Street Art a Roma con particolare riguardo alle realizzazioni fatte nel quadrante est di Roma. La location individuata è nel cuore di un quartiere, San Basilio, che ha avuto uno degli interventi di Street Art tra i più importanti di Roma. Espongono 7 tra i migliori fotografi del settore: Andrea Mercanti, Gabriele Ferramola, Leonida Pignatelli, Marco Lo Rocco, Mimmo Frassineti, Rita Restifo e Silvia Brutti.

La mostra evidenzierà la diversa visione di ogni fotografo nell’immortalare, in uno scatto, le diverse sensazioni e emozioni che riesce a cogliere. Ciascun fotografo offrirà la sua interpretazione delle opere fotografate e porterà a conoscenza del pubblico le diverse tipologie di Arte che si pratica in strada.

Programma dell’evento

21 marzo ore 18,00

Presentazione del libro Street art oggi a Roma nelle immagini di Mimmo Frassineti, interverranno: Mimmo Frassineti (fotografo), Alberta Campitelli (storica dell’Arte) e Stefano Petrella (giornalista della Repubblica).

La Dolce Vitti

Teatro dei Dioscuri al Quirinale – Via Piacenza, 1

Il Teatro dei Dioscuri al Quirinale fino al 10 giugno 2018 ospita le vite, le svolte, lo stile, i film di Monica Vitti, l’attrice e la donna nel cuore dell’immaginario del pubblico italiano.

Un’esposizione immersiva, dai primi anni della formazione al Teatro, dal doppiaggio al Cinema, dalla musa di Antonioni alla regina della commedia, dalla televisione ai ‘suoi’ film d’autrice. Tra magnifiche fotografie provenienti da archivi pubblici e privati, installazioni audio e video, filmati d’archivio e brani autobiografici, testimonianze e proiezioni di film. Finalmente Roma torna a omaggiare Monica Vitti, la sua diva più moderna, la rivoluzionaria più dolce del nostro immaginario.

Orario: da martedì a domenica, ore 10 – 18

WunderMoRE è la mostra in scena al MAXXI

MAXXI – Via Guido Reni, 7

La mostra ripropone l’archivio di progetti non realizzati di MoRE a Museum of refused and unrealised art projects, una piattaforma digitale che raccoglie, conserva ed espone su internet progetti non realizzati di artisti del XX e XXI secolo.

È il primo appuntamento nel 2018 di THE INDEPENDENT – il programma del MAXXI dedicato alle realtà indipendenti. WunderMoRE, con il suo allestimento a cura di Ilaria Bignotti, Elisabetta Modena, Valentina Rossi e Marco Scotti, vuole parlarci della meraviglia, da considerare come insieme di mirabilia, naturalia et artificialia, oggetti delle Wunderkammer, prime forme di esposizione del collezionismo.
La mostra WunderMoRE sarà in scena al MAXXI di Roma fino all’8 luglio 2018.

Orario: dal martedì al venerdì dalle ore 11 alle ore 19, il sabato dalle ore 11 alle ore 22, la domenica dalle ore 11 alle
ore 19. Chiuso il lunedì e il primo maggio.

Francesco Arena al Maxxi per ricordare Aldo Moro

MAXXI – Via Guido Reni, 7

In occasione del quarantennale della strage di via Fani, il MAXXI – Museo Nazionale della Arti del XXI secolo rende onore alla memoria di Aldo Moro, attraverso l’arte di Francesco Arena. In scena da venerdì 16 marzo e fino al 9 maggio sarà esposta l’opera 3,24 mq, che riproduce in dimensioni reali lo spazio nel quale il politico italiano rimase prigioniero per 55 giorni. Le date scelte per l’esposizione non sono un caso: il 16 marzo è il giorno del rapimento di Aldo Moro. Il 9 maggio il giorno del ritrovamento del suo corpo. L’opera sarà esposta nella galleria che ospita la collezione permanente e che prevede l’ingresso libero dal martedì al venerdì.

Nei 55 giorni di esposizione si terranno anche incontri con giornalisti, scrittori, studiosi, storici, per non dimenticare. L’opera “3.24 mq” di Francesco Arena è un comodato della Nomas Foundation.

Il MAXXI di Roma è aperto il martedì, il mercoledì, il giovedì, il venerdì e la domenica dalle ore 11 alle ore
19, il sabato dalle ore 11 alle ore 22. Chiuso il lunedì.

Ingresso libero

Roma: La nota e l’immagine

Officine Fotografiche di Roma

Domenica 25 marzo, alle ore 19 si terrà un viaggio inedito, una narrazione straordinaria che mostra senza retorica le fragilità e il limite estremo della città eterna. Un racconto unico che attraversa il suono e gli scatti fotografici di 9 grandi artisti internazionali.

La rassegna di musica improvvisata, jazz e contemporanea, alla sua decima edizione incontra la fotografia per raccontare in musica e immagini la città di Roma: il variegato mondo che l’ha popolata durante il recente Giubileo, l’emergenza abitativa, fino ad arrivare ad una più ampia panoramica sullo “Stato d’Italia”.

Domenica 25 si parlerà nello specifico dell’emergenza casa. Interverranno Antonello Salis e Federico Romano

Altri incontri si terranno domenica 22 aprile in Roma Nuda, dialogo tra Javier Girotto e Giancarlo Ceraudo e domenica 20 maggio
in Stato d’Italia, interverranno Giovanni Falzone e Emiliano Mancuso. Sempre alle ore 19.

Orario: 19.00

Ingresso gratuito

Arte Moderna in Brasile

Galleria Candido Portinari e Biblioteca Tullio Ascarelli di Palazzo Pamphilj a Roma

Per la prima volta in Italia, l’Ambasciata del Brasile a Roma presenta una mostra che andrà in scena fino al 5 maggio 2018, con una selezione di 70 opere tra pitture e scritture realizzate da grandi artisti brasiliani dal 1920 al 1960. L’esposizione è a cura di Regina Teixeira de Barros.

Il percorso espositivo inizia dagli anni eroici del Modernismo brasiliano: molti di artisti appartenenti a questo periodo si ispirarono alle avanguardie storiche incontrate a Parigi. In seguito continuarono le sperimentazioni, con la comparsa di “artisti-insegnanti” come Ernesto de Fiori, Alberto da Veiga Guignard e Alfredo Volpi.
Non mancano pittori appartenenti al gruppo Ruptura di San Paolo e artisti dei gruppi Frente e Neoconcreto, entrambi di Rio de Janeiro, così come artisti che, in realtà, non appartengono ad alcun gruppo, ma hanno sempre utilizzato un linguaggio astratto-geometrico per esprimere la loro arte.

Orario: dal martedì al sabato dalle ore 10 alle ore 18. Chiuso i festivi.

Ritratti di Monica Biancardi

Museo di Roma in Trastevere – Piazza di San Egidio, 1

Il percorso espositivo dell’artista Monica Biancardi Ritratti, prevede circa 40 ritratti fotografici di volti popolari e personalità del mondo della cultura in bianco/nero, illuminati con un neon blu e, sotto ciascuno, un’etichetta che indica il nome e il mestiere. Così, al Museo di Roma in Trastevere si presenterà al visitatore fino all’8 aprile l’insolita carrellata di personaggi, accomunati dall’installazione luminosa e dalla particolare inquadratura che la fotografa ha richiesto a ognuno che mostra, oltre al volto, le mani all’obiettivo.

Secondo Monica Biancardi, insieme al viso, le mani sono infatti la parte più rappresentativa di una persona, costituendo un indizio per risalire a stato sociale e personale. Le foto mostrano la varietà di risposte ricevute, di espressioni, di atteggiamenti dei soggetti in posa; e, quasisorprendentemente, l’assenza di una gestualità marcata. Ne consegue, nel corso dell’attuazione del progetto, una trasformazione dei “mezzi busti in icone, ciascuno esprimendolo con le mani, diventa protettore del proprio mestiere.”

Iniziato vent’anni fa, il progetto Ritratti è stato esposto in numerose mostre personali in Italia e all’estero: Galleria CompactArt, Barcelona; Galleria RiccardoArtiVisive, Napoli; Galleria Lattuada Studio, Milano; Galleria AdoraCalvo, Salamanca e Madrid. Inoltre, è stato invitato in varie mostre collettive: Le Opere e i Giorni e Da Dada a Dada a cura di ABO; Bac al Centro de Cultura Contemporánea de Barcelona; O’ Vero, Museo Madre, Napoli. Nel 2005 ha vinto il Premio Serrone per la giovane arte in Italia, nel 2013 il Premio Napoli e nel 2015 il Premio Dolomiti Contemporanee.

Nel corso del tempo il progetto di Monica Biancardi si è evoluto, sviluppando per la sede del Museo di Roma in Trastevere una parte installativa, un video e una sezione cartacea.

Orario: Da martedì a domenica ore 10.00 – 20.00
Prezzo: Tariffe non residenti: Intero: € 6 ,00; Ridotto: € 5,00. Tariffe residenti: Intero: € 5,00; Ridotto: € 4,00 Gratuito per le categorie previste

Allora & Calzadilla. Blackout

MAXXI – Via Guido Reni, 7

Sino al 30 maggio Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla realizzano al MAXXI il progetto Blackout, un corpus di lavori recenti incentrati sul tema dell’energia. Lavorando nello spazio delle galleria 5, il duo mette in stretta connessione il percorso espositivo e le opere, quasi a creare un ambiente “performativo”.

Attraverso il racconto di una situazione paradossale come quella di Portorico, un territorio non incorporato degli USA, gli artisti analizzano le criticità e le contraddizioni legate all’energia nella sua relazione con il potere, la ricerca, l’ambientalismo e la situazione politica globale, confermando la loro vocazione a riflettere su eventi e circostanze legate all’attualità storico-politica.

Grazie a un approccio critico e visionario, le opere di Allora & Calzadilla rileggono il presente offrendo punti di vista inediti e proponendo una nuova prospettiva sulla realtà.

Orario:

  • Dal Martedì al Venerdì 11.00 – 19.00
  • Sabato 11.00 – 22.00
  • Domenica 11.00 – 19.00
  • Giorno di chiusura Tutti i LunedìPrezzo: 14€

Il ’68 di carta

Casa della Memoria e della Storia

A cinquant’anni dal 1968 i documenti dell’Archivio dell’Irsifar “Memoria di carta” ci restituiscono le speranze, gli ideali e i linguaggi di quella stagione che segnò un passaggio importante nella storia del nostro paese. In essa le agitazioni degli studenti contro una scuola inadeguata e per una società più giusta rappresentarono solo l’inizio di una mobilitazione generale che nel giro di pochi mesi coinvolse altri soggetti e altre realtà, dal mondo cattolico agli operai.

Il ’68 di carta, alla Casa della Memoria e della Storia dal 14 marzo all’8 maggio 2018 ( inaugurazione 13 marzo), racconta quell’anno attraverso volantini, opuscoli, ritagli di giornale, fotografie, disegni, appunti: è uno sguardo parziale e frammentario, ma anche capace di riproporci con forza l’affastellarsi degli eventi e la vitalità delle idee che si andavano formando e perfezionando nel corso di pochi mesi, se non di pochi giorni.

Questa prospettiva è integrata da rimandi alla cultura diffusa di allora e ai processi sociali ed economici che avevano contribuito a creare le condizioni perché il Sessantotto avvenisse. Così, ad esempio, prima ancora delle ideologie ebbe molta influenza l’esperienza di don Lorenzo Milani con la sua critica all’istruzione in Italia: la Lettera a un professoressa divenne testo di riferimento per quelle lotte e per quella presa di coscienza.

TERRY O’NEILL. Icons

Complesso del Vittoriano

Dopo il grande successo di pubblico e critica della mostra I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia Leica, al Vittoriano di Roma, continua la stagione espositiva di Arthemisia dedicata ai più importanti fotografi del panorama mondiale. Dal 2 marzo al 20 maggio 2018 ritratti iconici raccontano un’epoca attraverso i volti dei miti del cinema, della musica, della moda, della politica e dello sport: le sale del Complesso del Vittoriano accolgono un’eccezionale retrospettiva dedicata al grande fotografo britannico Terry O’Neill.

Vivendo tra i miti dello spettacolo e avendo con loro un rapporto di grande vicinanza e complicità, nei suoi cinquant’anni di carriera
O’Neill realizza alcuni dei ritratti più autentici: da Frank Sinatra (fotografato nell’arco di trent’anni) a Elvis Presley, da Elton John
a Bono Vox, da Elizabeth Taylor a Audrey Hepburn, da Brigitte Bardot a Ava Gadner fino a Marlene Dietrich.Tra gli OLTRE 50 SCATTI LEGGENDARI che hanno catturato momenti crucialidella storia dei più grandi personaggi, una sezione è interamente dedicata a una delle più poliedriche figure dello star system mondiale, icona dandy di stile che ha fortemente influenzato la percezione dell’arte e il mondo della moda di questo ultimo secolo: David Bowie.

Prodotta e organizzata da ARTHEMISIA e curata da Cristina Carillo De Albatroz, la mostra Terry O’Neill. The Icons offre una testimonianza di come il culto della celebrità, leitmotiv degli anni’60 – ’70, abbia notevolmente influenzato il lavoro degli artisti dell’epoca.

Orario:

  • dal lunedì al giovedì 9.30 – 19.30
  • venerdì e sabato 9.30 – 22.00
  • domenica 9.30 – 20.30
    (la biglietteria chiude un’ora prima)

Prezzo:

    • Intero € 8,00
    • Ridotto € 6,00

Klimt Experience: tuffo nelle opere dell’artista austriaco

Complesso Monumentale s. Giovanni Addolorata – Piazza di San Giovanni in Laterano 74

Klimt Experience sbarca anche a Roma, dopo i successi di pubblico e critica di Firenze, Milano e Caserta. Un’occasione imperdibile per entrare letteralmente nelle opere del grande artista austriaco. La mostra è esposta fino al 10 giugno al Complesso Monumentale San Giovanni Addolorata.

Prodotto e organizzato da Crossmedia GROUP in collaborazione con Azienda Ospedaliera San Giovanni – Addolorata, Klimt Experience ripercorre la vita, l’epoca storica, i paesaggi, le figure e le ossessioni del grande artista austriaco, attraverso una rappresentazione multimediale affascinante e totalmente immersiva.

Sarà così possibile entrare letteralmente in opere celeberrime e amatissime come Il Bacio, Giuditta, Danae, Ritratto di Adele Bloch-Bauer, L’albero della vita e vivere sulla propria pelle un mondo fatto di simboli, corpi, erotismo, sogno, mistero.

Una mostra imponente ed evocativa: sono 700 le immagini riprodotte con definizione maggiore del Full Hd dai proiettori laser del sistema Matrix X-Dimension, che si accompagnano alle accuratissime ricostruzioni 3D della Vienna dei primi del Novecento e alla straordinaria potenza della colonna sonora, diffusa da un impianto Dolby Surround di ultima generazione.

A completamento di questa eccezionale avventura, nell’area didattica introduttiva ci sono delle postazioni e dei supporti scenografici fisici per vivere un’esperienza di realtà virtuale all’interno di quattro delle opere più famose di Klimt, percependone tridimensionalmente ogni dettaglio figurativo e cromatico.

Una mostra, dunque, assolutamente da non perdere, che non mancherà di entusiasmare specialmente il pubblico più giovane, invogliandolo ad approfondire la conoscenza di uno dei più significativi artisti della secessione viennese.

Prezzo: 13€ con possibili riduzioni

Gravity. Immaginare l’Universo dopo Einstein

MAXXI – Via Guido Reni, 7

Nel 1917 Albert Einstein pubblica un articolo che fonda la cosmologia moderna e trasforma i modelli di cosmo e universo immaginati fino ad allora da scienziati e pensatori, rivoluzionando le categorie di spazio e tempo.

A cento anni da questa pubblicazione il MAXXI dedica fino al 29 aprile 2018 una mostra a una delle figure che più ha influenzato il pensiero contemporaneo. Il progetto è il risultato di una inedita collaborazione del museo con l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per la parte scientifica e con l’artista argentino Tomás Saraceno per la parte artistica.

Indagando le connessioni e le profonde analogie tra l’arte e la scienza, Gravity. Immaginare l’Universo dopo Einstein racconta gli sviluppi della teoria della relatività nella visione odierna dell’universo e le affascinanti ricadute che essa produce ancora oggi in campo artistico.

Attraverso il coinvolgimento di artisti internazionali, la mostra rende omaggio allo scienziato che ha cambiato radicalmente le nostre conoscenze, la percezione e l’immaginario dell’universo.

Installazioni artistiche e scientifiche immersive, reperti iconici e simulazioni di esperimenti per avvicinarsi all’essenza delle innovazioni scientifiche introdotte da Einstein e svelare le profondità sottese all’Universo conosciuto, ma anche i meccanismi che legano insieme tutti gli uomini nella ricerca della conoscenza, in un processo collettivo nel quale gli artisti e gli scienziati svolgono un ruolo ugualmente significante e fondamentale per la società.

Orario:

  • Dal martedì al venerdì 11.00 – 19.00
  • sabato 11.00 – 22.00
  • Domenica 11.00 – 19.00

Prezzo: Intero 12€ – Ridotto 8€

Ultimo Domicilio: le fotografie di Lorenzo Castore

Galleria del Cembalo – Largo Fontanella di Borghese, 19

Rimangono esposte, sino al 31 marzo 2018 alla Galleria del Cembalo le fotografie di Ultimo domicilio. L’esposizione è una riflessione sull’esistenza e l’esistito, sinonimi visivi del concetto di passaggio. La Galleria del Cembalo propone per la prima volta dodici opere di grande formato, ognuna delle quali dedicata ad una abitazione.

Le case raccontano dei propri abitanti anche quando questi smettono di occuparle. “I quadri alle pareti, le fotografie, gli oggetti sul comò e i libri nella biblioteca, in risonanza tra loro, riflettono i desideri e le aspirazioni, gli affetti e i ricordi” scrive Laura Serani a proposito de La petite recherche di Castore, che si insinua negli angoli più remoti del luogo privato per eccellenza. Per circa nove anni Lorenzo Castore ha lavorato in case silenziose, quelle in cui la vita “sembra come evaporata”.

Afferma l’autore: “Ho conosciuto queste case per varie ragioni. Sono case dove ho vissuto e che sono state abbandonate, case che ho visitato, le mie case o quelle di qualcun altro. Dicono tutte di qualcosa che ho cercato in anni di girovagare”. Castore ha lavorato tra Torino, Firenze, Casarola, Sarajevo, Cracovia, New York, inseguendo il desiderio di rinvenire le tracce di vite vissute intensamente. Come quelle di Giacomo e Maria, nonni dell’autore, protagonisti di “una normale storia italiana”, presenti negli oggetti della loro casa di Via Masaccio a Firenze, liberata un mese dopo la scomparsa della donna.

Orario: dal mercoledì al venerdì, dalle 15.30 alle 19.00 sabato, dalle 11.00 alle 19.00 oppure su appuntamento

Jago: Habemus Hominem

Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese

Fino al 2 aprile 2018 saranno esposte al Museo Carlo Bilotti le opere più famose di Jago: cardine fondamentale delle opere presentate, che vanno dal 2009 a oggi, sono due ritratti di Papa Benedetto XVI: il primo iniziato quando il pontefice era nel pieno delle sue funzioni (sacrali), il secondo che mostra l’immagine del rappresentante di Dio tornato a essere uomo, Habemus Hominem.

Jago nasce nel 1987 a Frosinone, vive e lavora tra Anagni e Verona. Nel 2011, a soli 24 anni, è selezionato da Vittorio Sgarbi per partecipare alla 54esima edizione della Biennale di Venezia (Regione Lazio, Palazzo Venezia, Roma) per poter prender parte alla quale abbandona gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone. La sua opera più celebre e controversa è il busto in marmo di Papa Benedetto XVI, premiato nel 2012 con la “Medaglia del Pontificato”, poi “spogliato” e trasformato in Habemus Hominem in seguito alle dimissioni del Pontefice.

Orario:

da martedì a venerdì ore 10.00 – 16.00 (ingresso consentito fino alle 15.30)

Sabato e domenica ore 10.00 – 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30)

Le mostre permanenti

Complesso del Vittoriano – Monet il padre dell’impressionismo

Complesso del Vittoriano Piazza Venezia Roma

Chi non conosce la magia dei colori su tela di Claude Monet? Passato alla storia come il padre dell’impressionismo e divenuto nel tempo uno degli artisti più famosi ed apprezzati al mondo. La sua pittura “en plein air” sarà dunque esposta al Vittoriano in 60 capolavori provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi sino al 3 giugno 2018. L’esposizione è a cura di Marianne Mathieu, e vuole ripercorrere la strada che lo ha portato a diventare un simbolo della pittura moderna.

Dunque si parte dai primissimi lavori, le celebri caricature, per giungere alla metà dell’800 quando attraverso i paesaggi rurali e urbani, Monet comincia a delineare lo stile che lo porterà ad avere la fama che merita. Saranno così presenti i ritratti dei figli, i fiori del suo giardino, i salici piangenti, le rose e infine le monumentali ninfee.

Orari: Dal lunedì al giovedì 9.30 – 19.30; Venerdì e sabato 9.30 – 22.00; Domenica 9.30 – 20.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)

Biglietti: intero 15 euro – per ulteriori informazioni e biglietti ridotti visitare questo sito

La mela di Magritte

Palazzo delle Esposizioni – Via Milano, 13

Dal 10 febbraio al 10 giugno Il Palazzo delle Esposizioni si tinge dei colori di Magritte.

Al Palazzo delle Esposizioni tornano per il terzo anno consecutivo un libro e una mostra-laboratorio dedicati a un grande nome dell’arte. Dopo Matisse e Degas è la volta di René Magritte, raccontato con maestria e freschezza dal segno dell’illustratore Klaas Verplanke, autore dell’albo illustrato La mela di Magritte, un progetto editoriale del MoMA, Museum of Modern Art di New York, che arriva in Italia grazie alla casa editrice Fatatrac – Edizioni del Borgo e consolida la collaborazione con i Servizi educativi del Palazzo delle Esposizioni e il suo Scaffale d’arte, biblioteca specializzata in editoria internazionale d’arte per ragazzi, che ospita più di 2000 libri d’arte e d’artista.

Ispirato ai capolavori dell’artista, l’albo invita i lettori di tutte le età a osservare il mondo che li circonda con uno sguardo libero, per apprezzare come anche gli oggetti più comuni possano assumere un’insospettata identità e rivelare qualcosa di nuovo.

Orario: domenica, martedì, mercoledì e giovedì dalle 10:00 alle 20:00 venerdì e sabato dalle 10:00 alle 22:30 – lunedì chiuso
Prezzo: intero € 12,50 Ridotto € 10,00

Photo Ark. Meraviglie del mondo animale

Auditorium Parco della Musica

Dall’8 dicembre 2017 al 22 aprile 2018 si terrà Photo Ark. Meraviglie del mondo animale, in mostra all’Auditorium Parco della Musica.

Dodici anni per fotografare più di 7400 specie in cattività ai quattro angoli del mondo. E ancora non è finita, perché Joel Sartore, grande fotografo di National Geographic, intende ritrarle tutte e 12.000, le specie animali ospitate in zoo, riserve, centri di conservazione. E ci vorranno almeno altri dieci anni per portare a termine il suo monumentale progetto Photo Ark.

Una selezione degli scatti di questo lavoro, insieme a un imponente archivio digitale delle specie più a rischio, sarà in mostra all’Auditorium Parco della Musica, dove i visitatori potranno interagire con l’intero archivio delle specie fotografate da Sartore, accedendo in questo modo a tantissime informazioni e curiosità riguardanti in particolare le specie a rischio estinzione.

The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains Roma 2018

MACRO, via Nizza

Dal 18 gennaio al 1 luglio 2018 al MACRO si terrà una delle mostre più attese del 2018: The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains in mostra dopo l’esposizione nel Victoria and Albert Museum di Londra.

Si tratta di un viaggio multisensoriale e teatrale nello straordinario mondo dei Pink Floyd. In una sequenza di suoni, immagini e spettacoli, la mostra ripercorre la musica, la grafica epocale e gli allestimenti dei concerti, dalla scena psichedelica underground della Londra anni ’60 a oggi, illustrando l’uso rivoluzionario di effetti speciali, la sperimentazione sonora, l’immaginario potente e la critica sociale che caratterizzano questa straordinaria band.

La mostra è la prima collaborazione da decenni dei membri superstiti dei Pink Floyd ed è promossa da Michael Cohl e dagli Concert Productions International B.V.

I Pink Floyd sono universalmente riconosciuti come uno dei gruppi più innovativi della storia della musica, ecco dunque il motivo della mostra: rendere omaggio ai 50 anni di carriera del leggendario gruppo rock cercando anche di dare una visione inedita ed esclusiva al loro mondo.

Orari: Lunedì – Venerdì: ore 9-19 – Sabato ore 10-14 – Domenica chiuso

Home Beirut Sounding the Neighbors

MAXXI – Via Guido Reni, 4, Roma

Fino al 20 maggio 2018 è esposta la mostra dedicata a Beirut, città simbolo della diversità culturale e della memoria della guerra. Negli ultimi dieci anni Beirut è diventata esempio di profonda trasformazione urbana e speranza nel futuro.

La storia stessa della città riflette e interagisce con gli eventi vitali, conflittuali e complessi che accadono nelle zone vicine e lontane. Beirut, caratterizzata da forti diversità culturali, economiche e politiche, è costantemente in trasformazione, in un confronto stringente con il mondo globalizzato. Ma è una città segnata anche da una sorta di ossessione: come affrontare l’idea di appartenenza, come rendere questo luogo, dove ogni singolo ha un diverso senso di identità, una “casa” per tutti? Da qui il titolo della mostra, Home Beirut Sounding the Neighbors.

Orario: 11.00 – 19.00 dal martedì alla domenica. 11.00 – 22.00 sabato. Chiuso il lunedì

L’ara come era

Museo dell’Ara Pacis – Lungotevere in Augusta

Fino al 30 settembre 2019 al Musei dell’Ara Pacis si terrà L’ara come era: il primo intervento sistematico di valorizzazione in realtà aumentata e virtuale di uno dei più importanti capolavori dell’arte romana, costruito tra il 13 e il 9 a.C. per celebrare la Pace instaurata da Augusto sui territori dell’impero: l’Ara Pacis.

L’innovativa esperienza di Augmented Reality (Realtà Aumentata) permetterà la fusione di elementi virtuali ed elementi reali direttamente nel campo visivo dei visitatori. Il visitatore è quindi invitato a svolgere una serie di gesti e azioni che coinvolgeranno più canali percettivi: osservando da varie angolazioni i plastici e i modellini, la scena si popola di personaggi, suoni e voci come in uno spaccato dell’epoca, mentre i calchi raffiguranti la famiglia imperiale prenderanno vita e si racconteranno in prima persona.

Cesare Tacchi: una retrospettiva

Palazzo delle Esposizioni

Dal 7 febbraio al 6 maggio 2018 si terrà al Palazzo delle Esposizioni una mostra monografica, di studio e di valorizzazione, che ripercorrerà, attraverso le vicende di un artista, le tensioni intellettuali di oltre mezzo secolo.

Al centro del racconto ci saranno dunque le opere di Cesare Tacchi (1940-2014) al quale la città di Roma rende omaggio a poco più di tre anni dalla sua scomparsa.

Ritratto dalla critica nel 1959 come “un giovane solitario silenzioso e castigato”, Tacchi, sebbene fu tra i protagonisti di alcune significative compagini di artisti, non mutò con gli anni il suo temperamento. Fu proprio questo, forse, che gli permise di stanare le contraddizioni di alcuni aspetti cruciali della cultura visiva contemporanea e di intraprendere nuove e imbattute strade.

Più di cento opere, ordinate cronologicamente, restituiranno la sua intera biografia artistica. La mostra è a cura di Daniela Lancioni e Ilaria Bernardi ed è realizzata in collaborazione con l’Archivio Cesare Tacchi.

La Bellezza Svelata dai laboratori di restauro di Acquapendente e Viterbo

Museo della Città – civico e diocesano di Acquapendente, via Roma, 85.

Fino al 30 settembre 2018 verranno esposti al Palazzo Vescovile di Acquapendente i primi otto reperti recuperati dal laboratorio di restauro per il territorio della Regione Lazio guidato da Paola Sannucci (anche direttore tecnico dei laboratori di restauro di Palazzo Barberini e Palazzo Corsini di Roma) e dal neonato laboratorio interno al museo, specializzato nel restauro ligneo e coordinato da Roberta Sugaroni.

L’esposizione vuole riportare alla luce opere di grande valore e straordinaria bellezza, ma investendo anche in tecniche diagnostiche e dispensando consigli utili ad una maggiore comprensione di tutte le fasi del recupero del manufatto stesso. Grazie a questi nuovi dati è stato possibile rivedere le attribuzioni, la datazione e il contesto storico di tutte le opere che saranno esposte. Tutte queste opere, precedentemente collocate nei depositi, saranno, a partire da questa mostra, parte integrante del percorso del museo, completamente rivoluzionato per l’occasione.

Orario: 10-13; 15-19
Prezzo: 3€

Magnum Photos

Museo dell’Ara Pacis di Roma

Sarà esposta dal 7 febbraio al 3 giugno 2018 la mostra che vuole celebrare il settantesimo anniversario della più grande agenzia fotogiornalistica del mondo, Magnum Photos, creata da Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George Rodger e David Seymour nell’aprile del 1947.

Da quel giorno, la Magnum Photos è diventata un riferimento nel tempo sempre più importante per la documentazione e per il fotogiornalismo. Gli autori di Magnum hanno documentato guerre, testimoniato le tensioni sociali, interpretato il nostro tempo, ritratto tanto le persone comuni quanto i grandi della terra, preconizzato i nuovi drammi del futuro.

Le immagini celebri e i grandi reportage dei suoi autori permettono di comprendere in che modo e per quale motivo Magnum sia diventata diversa, unica e leggendaria. Dal reportage sui lavoratori immigrati negli USA, realizzato da Eve Arnold negli anni Cinquanta, ai ritratti di “famiglia”, teneri e intimi, di Elliott Erwitt; dalle celebri immagini degli zingari di Josef Koudelka, fino alla toccante serie realizzata nel 1968 da Paul Fusco sul “Funeral Train”, il treno che trasportò la salma di Robert Kennedy nel suo ultimo viaggio verso il cimitero di Arlington, attraversando un’America sconvolta e dolente. E ancora, le serie più recenti dei nuovi autori di Magnum: dalla “Spagna Occulta” di Cristina Garcia Rodero, alle osservazioni antropologiche, sotto forma di fotografie, realizzate nel mondo da Martin Parr; dalla cruda attualità del Sud America documentato da Jérôme Sessini, fino al Mar Mediterraneo, tenebroso e incerto nelle notti dei migranti, fotografato da Paolo Pellegrin.

Il curatore, Clément Chéroux – direttore della fotografia al MoMA di San Francisco e già curatore della grande retrospettiva dedicata a Cartier-Bresson realizzata dal Centre Pompidou e ospitata a Roma proprio al Museo dell’Ara Pacis – ha selezionato una serie di documenti rari e inediti, immagini di grande valore storico e nuove realizzazioni, per illustrare come Magnum Photos debba la sua eccellenza alla capacità dei fotografi di fondere arte e giornalismo, creazione personale e testimonianza del reale, verificando come il “fattore Magnum” continui a esistere e a rinnovare continuamente il proprio stile.

Egizi Etruschi. Da Eugene Berman allo Scarabeo dorato

Centrale Montemartini – Via Ostiense, 106, Roma

Fino al 30 giugno 2018 è esposta, presso la Centrale Montemartini, la mostra che vuole far parlare le due grandi civiltà del passato protagoniste del mediterraneo: gli Etruschi e gli Egizi.

La mostra offre l’opportunità di mettere a confronto le due antiche culture traendo spunto dai preziosi oggetti egizi, databili tra l’VIII e il III secolo a.C. rinvenuti nelle recentissime campagne di scavo condotte a Vulci, importante città dell’Etruria meridionale.

Alle inedite scoperte di Vulci, si aggiungono i preziosi reperti egizi della Collezione Berman e le opere in prestito dalla Sezione Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Tutti raccontano degli scambi commerciali ma, soprattutto, del dialogo culturale tra civiltà che condivisero ideali di regalità, simboli di potere e pratiche religiose.

Un confronto che vuole anche rappresentare un’occasione di riflessione sul valore del dialogo tra le culture, relazione che è stata da sempre fonte di progresso per i popoli.

Orari: Martedì-domenica 9.00-19.00
La biglietteria chiude mezz’ora prima

Prezzi: Ingresso gratuito per i residenti a Roma e nell’area della Città Metropolitana nella prima domenica di ogni mese

Ingresso museo + mostra:
Intero € 11,00
Ridotto € 10,00

Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza):
Intero € 10,00
Ridotto € 9,00

Eventi passati

Qui di seguito gli eventi delle settimane precedenti

Il Mangiarsi Reciproco di Silvia Argiolas e Giuliano Sale

Galleria Richter Fine Art – Vicolo del Curato 3

Sino al 24 marzo la galleria Richter Fine Art ospita la doppia personale Il Mangiarsi Reciproco di Silvia Argiolas e Giuliano Sale. I due artisti sardi, per la prima volta in mostra insieme, presentano un percorso di opere inedite ricreando l’atmosfera che si vive quotidianamente nel loro atelier. Vivono e lavorano a Milano da molti anni, sotto lo stesso tetto e nello stesso studio, i cavalletti a pochi centimetri di distanza l’uno dall’altro, non si guardano, non si toccano, ma ognuno si riconosce nell’altro.

A dispetto delle apparenze Il Mangiarsi Reciproco non è una mostra di una coppia di artisti, ma un percorso dove il “mascolino” e il “femminino” confermano le loro autenticità in un’identità mutante a seconda delle situazioni, diventando trans.

Domenico Russo, nel testo che accompagna la doppia personale, spiega: «Penso a loro come a un unico essere dotato di doppia pelle, Yin e Yang, notte e giorno, due opposti nello stesso corpo. […] La loro quasi surreale espressività include senza censure la catastrofe sociale in uno schema pulsionale privato altamente erotico che fa di entrambi i capi fila di una “Altra Individualità”, dove la pittura è soprattutto adesione alla personale urgenza comunicativa prima che a una vera e propria attitudine di stile. Il segno che li accomuna si svolge principalmente nel legame con il reale e con i meccanismi indecifrabili attraverso cui questo fa presa su tutti, riuscendo a colmare quell’inadeguatezza attuale dell’arte a esprimere la vacuità della contemporaneità».

I due artisti, che rappresentano benissimo l’attuale pittura italiana, sono difficilmente etichettabili tra le categorie di maniera già definite.
La pittura di Silvia Argiolas è veritiera, con tratti selvaggi ed espressionisti, molto vicina alla bad painting londinese, mentre Giuliano Sale, con attitudini diverse preleva alcuni ingredienti della sua pittura dalla storia dell’arte, adattandoli alle esigenze contemporanee.

Orario: dal martedì al sabato dalle 13:00 alle 19:00

Fuori tutto. La mostra delle mostre

Istituto Giapponese di Cultura – Via Antonio Gramsci, 74, Roma

Fino al 24 marzo la mostra Fuori Tutto all’Istituto giapponese di cultura dà luce a opere o pannelli che diacronicamente raccontano i trend dello scambio culturale e istituzionale italogiapponese degli ultimi 50 anni. Calligrafia, buddhismo, giardini, festival, patrimoni UNESCO, aquiloni e trottole, le lampade originali di Isamu Noguchi e le foto della leggendaria missione Iwakura: ghiotta occasione per riflettere su temi di inossidabile fascino.

Orario: lun-ven 9.00-12.30/13.30-18.30 merc fino alle 17.30 sab 9.30-13.00

Ingresso gratuito

Quattro e tre sette

Les Marionnettes – Via Guido Reni, 7

Solo mercoledì 21 marzo Angelo Azzurro Onlus presenta “Quattro e tre sette”, l’installazione di Luca Guatelli, a cura di Pietro Gagliardi.

L’esposizione dell’ultimo lavoro dell’artista romano d’adozione rientra nel progetto A-Head, nato nel dicembre 2016 per iniziativa di Angelo Azzurro Onlus grazie alla collaborazione con deejay e artisti noti nel panorama internazionale. In “Quattro e tre sette” le sculture di Guatelli guideranno il pubblico in un percorso ascetico, volto a stimolare nello spettatore la nascita di uno spirito conoscitivo nuovo, lontano dalla materialità e dalla frenesia della realtà quotidiana. Una metafora dello stile di vita dei monaci buddisti, richiamato dal telo rosso disposto nell’ambiente espositivo.

Orario: dalle ore 19.00

Tel – 0664824002
Mail – infoangeloazzurro@gmail.com
Facebook – AngeloAzzurroOnlus

Alla scoperta del Borghetto Prenestino. Le donne

Gordiani in comune – Via Pisino, 30

Dodici figure femminili, ritratte in attività quotidiane dI vita casalinga, sono le protagoniste della mostra fotografica Alla scoperta del Borghetto Prenestino: le donne, fino al 25 marzo al Gordiani in Comune.

La mostra è realizzata dall’associazione Sguardoingiro a Gordiani in comune, spazio che gestisce insieme a La Strada a Via Pisino 30 a Roma, una strada vicinissima a dove fino aggli 80′ si estendeva il Borghetto.

Il titolo della mostra sceglie le donne come prima tappa di un percorso di conoscenza per comprendere meglio come si era sviluppato e come si svolgeva la vita quotidiana al femminile in questo baraccamento, nato nel 1928 e definitivamente demolito nel 1981. A questa ne seguiranno altre che prenderanno in considerazione ulteriori aspetti della vita del Borghetto.
La baraccopoli si trovava nell’area compresa tra la Via Prenestina e la Stazione omonima, ed era abitata da persone rimaste senza casa durante i primi sventramenti del centro negli anni 20 , e che negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, vide aumentare il numero dei suoi abitanti, arricchito da persone provenienti da altre regioni d’Italia.

Le foto che Cinzia Paolino, organizzatrice della mostra, ha avuto la possibilità di utilizzare, provengono dall’archivio di A.G.LA.S.T., associazione che ha risieduto e lavorato dal 1982 a oggi in questo territorio.

Per informazioni:
info@sguardoingiro.it
3463066303

Rebirth la mostra a Roma

White Noise Gallery – Via della Seggiola, 13-9

Sono i Santissimi, duo sardo che il 24 marzo inaugura a Roma Rebirth, l’esposizione curata da Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti della White Noise Gallery esposta fino al 21 aprile. E Rebirth sarà il primo atto di un nuovo percorso della galleria romana che dal quartiere di San Lorenzo si trasferisce in pieno centro, nel cuore di uno dei quadrilateri dell’arte contemporanea a Roma, inaugurando una programmazione più coraggiosa e concettuale, di matrice fondamentalmente installativa.

I Santissimi usano il corpo come strumento di comprensione dello spazio e del tempo, indagandolo nel ciclo nascita-morte. Il corpo è una sorta di guscio che racchiude storie e memorie, individuali e collettive, la superfice narrativa di un discorso sulle condizioni sociali, politiche e culturali del soggetto contemporaneo in crisi, condannato a dimenarsi fra isolamento e allucinazione, desiderio e frustrazione.

Attraverso una tecnica di modellazione del silicone, successivamente cristallizzato nella resina, i Santissimi creano meticolosamente sculture a misura umana (che così diventano specchio riflesso dello spettatore) di corpi indeboliti e crudelmente imperfetti, portatori sani di deformazioni emotive e fisiche. Corpi dagli occhi chiusi ed il volto impassibile. Corpi disturbanti ma immersi in una calma irreale perché hanno imparato l’angoscia esistenziale e riconosciuto l’incompletezza come condizione inevitabile dell’esistenza.

Free Art Friday per la prima volta a Roma

Sabato 17 marzo – vicoli di Trastevere (San Cosimato)

In onore dell’artista britannico My Dog Sighs, Forgotten Project Roma organizza il primo Free Art Friday, la giornata dedicata al movimento artistico globale che promuove l’arte di strada, libera e gratuita.

Il Free Art Friday è un evento globale che vede partecipare, ogni anno, artisti di tutto il mondo. L’evento è mensile e ha lo scopo di mostrare ai passanti le opere d’arte lasciate dagli artisti che aderiscono gratuitamente. La street art ha in sé il desiderio di non limitare la creazione ad una tela o ad uno spazio confinato, ma ampliare tutto il loro messaggio, che sia politico, sociale o personale, in tutta la sua creatività e libertà.

Per la prima volta in Italia, il format, nato nel 2006 su Flickr, è inserito nell’abito dell’edizione di Forgotten Project, un progetto urbano che attraverso la street art, sta cercando di ridare dignità sociale ad alcuni angoli di Roma abbandonati da tempo immemore.

A partire dalle ore 17 di sabato 17 marzo i vicoli di Trastevere si colorano di tutte le opere d’arte degli artisti partecipanti. L’evento è stato creato in onore dell’artista inglese My Dog Sighs, che il 5 marzo terminerà il suo intervento sul muro esterno della Struttura Nuovo Regina Margherita della ASL Roma 1.

Orario: 17

Alla ricerca del tempo perduto: viaggio alla ricerca di Proust

Casa Del Cinema – Largo Marcello Mastroianni, 1

Un viaggio alla ricerca di Proust, passando per il suo romanzo epocale e le atmosfere di un immaginario che ispirò il progetto di trasposizione cinematografica mai compiuto da Luchino Visconti. Alla Casa del Cinema di Roma va in mostra dal 19 febbraio al 19 marzo La recherche proustiana vista attraverso le opere degli allievi del secondo e terzo anno del corso di Scenografia e Costume della Scuola Nazionale di Cinema.

Diretto da Francesco Frigeri e Maurizio Millenotti con i tutor Carlo Rescigno e Giovanna Arena, il lavoro di pre-visualizzazione ha rappresentato per i ragazzi una grande occasione di confronto con un monumento immenso della letteratura del Novecento. Gli studenti hanno ricostruito ambienti, paesaggi, atmosfere, vestiti da giorno e da sera, seguendo un metodo di lavoro antico, seppure adeguato alla tecnologia di oggi: il bozzetto. Questo strumento rigoroso e preciso è il primo passo verso l’immedesimazione nella storia filmica e ha il compito di raccontare una scena nei minimi dettagli affinché tutti i reparti concorrano a caratterizzare al meglio lo spazio rappresentato.

Le opere in mostra passano in rassegna i luoghi della Recherche come il celebre Grand Hotel Balbec, dove Proust trascorreva le vacanze estive, rappresentato attraverso i diversi stili degli allievi: la terrazza sul mare di Giuliana Pavesi ha una luce dorata al tramonto che strizza l’occhio alla pittura impressionista, mentre la stanza di Marcel di Cristiana Di Giampietro è un connubio tra un’alcova del rinascimento e una anonima stanza parigina di fine ottocento. Il ristorante elegante sulla costa di Marta Montani gioca sull’alternanza tra il tratto e il colore per restituire alle spiagge proustiane il sapore della memoria e del riflesso della luce.

Anche i personaggi del romanzo rivivono grazie alla precisione nei dettagli dei giovani costumisti della Scuola. Il volto altero e bellissimo di Oriane de Guermantes trova la giusta connotazione nel disegno di Silvia Romualdi, che usa il filtro del Ritratto della marchesa Luisa Casati realizzato nel 1908 da Giovanni Boldini, per colpire dritto come un’occhiata fugace.

Ognuno dei bozzetti della mostra ha una sua precisa connotazione stilistica, frutto dell’assemblaggio di citazioni, invenzioni e conoscenze che hanno contribuito a ricreare il clima intenso dell’epoca in cui il romanzo è ambientato. Quella stessa intensità che guidò Luchino Visconti, al quale la mostra è dedicata, nella preparazione meticolosa di Alla ricerca del tempo perduto, probabilmente il più noto incompiuto della storia del cinema.

Art & Food – Arte Contemporanea a Tavola Opere di Lauro Papale

Ristorante “DiVerso – Via San Crispino 13, Velletri

L’8 marzo alle 18.30, presso il Ristorante “DiVerso” di Velletri, l’Associazione Culturale “Il Grifo Arte” inaugurerà il quinto appuntamento della serie di eventi dedicati all’Arte Contemporanea. La manifestazione, curata dallo storico e critico d’arte Claudia Zaccagnini, è nata con l’idea di unire il piacere dell’occhio, proponendo una serie di artisti contemporanei che espongono le loro opere, e il piacere della cucina, con l’assaggio di un aperitivo offerto agli intervenuti dal Ristorante “DiVerso”.

Ad “Art & Food–Arte Contemporanea a Tavola”, esporrà le sue opere Lauro Papale, presentando una selezione di lavori di pittura e scultura ceramica. Originario di Macerata, l’artista si è formato all’Accademia di Belle Arti di Roma sotto la guida dei maestri Giuseppe Capogrossi, Sante Monachesi, Edgardo Mannucci e Antonio Sanfilippo. Appassionato indagatore della forma geometrica, ai cui eleganti e sintetici grafismi consegna la sua ricerca personale, Lauro Papale traduce in emozione cromatica e segnica l’universo che lo circonda.

L’iniziativa durerà fino al 20 marzo.

Orari: dalle 19,00 alle 24,00

Fabrica. Sparks. Milioni di scintille divine

Sala della Dipendenza – Casina delle Civette. Musei di Villa Torlonia – via Nomentana, 70, Roma

Domenica 18 marzo alle ore 17.00 nell’ambito della mostra Soglie di luce, opere di Pietro Gentili dal 1970 al 2000, in collaborazione con Emanuela Gentili, Fabrica inaugura il primo dei tre appuntamenti che proveranno ad approfondire il percorso creativo di Pietro Gentili e la sua visione trascendente di spazio e tempo.

Ispirato all’autonoma, ostinata, potente ricerca di valori esistenziali dell’artista, Sparks vuole essere un percorso fatto di letture dei testi di Gentili e di altri pensatori degli anni Settanta e brani che hanno fatto la storia della musica del decennio in questione. Tra specchi, riflessioni astrali, immagini e illuminazioni divine entreremo in relazione con un mondo denso di simboli di carattere mistico-spiritualistico “che si rifà al mondo orientale, alla religione e alla filosofia Zen” come è quello di Pietro Gentili e dell’epoca in cui egli ha creato la maggior parte della sua produzione artistica.

Programma

ore 15.30 Visita guidata alla mostra “Soglie di luce opere di Pietro Gentili dal 1970 al 2000” organizzata dall’Associazione culturale Fabrica su prenotazione obbligatoria

ore 17.00 Fabrica. Sparks. Milioni di scintille divine. Musica e letteratura in costruzione.

Visita guidata tattile-sensoriale alla mostra Egizi-Etruschi da Eugene Berman allo scarabeo dorato

Roma, Centrale Montemartini

Musei da toccare, progetto di accessibilità e fruizione dell’arte per visitatori con disabilità nei Musei comunali di Roma, propone anche nel mese di marzo l’emozionante percorso di visita tattile sensoriale alla scoperta degli Egizi e degli Etruschi alla Centrale Montemartini.

Le due grandi civiltà del Mediterraneo sono messe a confronto nella mostra ospitata al piano terra della ex Centrale Termoelettrica, traendo spunto da preziosi oggetti egizi rinvenuti in recenti campagne di scavo condotte a Vulci, a cui si aggiungono i reperti egizi della Collezione Berman e le opere in prestito dalla Sezione Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Firenze.

Il percorso di visita, giovedì 15 marzo, con inizio alle 16.00, alternerà interessanti racconti relativi alle usanze e alle pratiche rituali delle due popolazioni all’esplorazione tattile di una selezione di reperti originali con il supporto scientifico dell’Egittologa Massimiliana Pozzi, una delle curatrici della mostra.

La visita sarà inoltre arricchita dall’analisi dei modelli tattili in scala di una tomba egizia e di un’abitazione insieme alla riproduzione di alcuni oggetti provenienti dalla tomba di Deir el Medina in Egitto.

L’iniziativa rientra nel programma di visite guidate tattili-sensoriali gratuite del progetto Musei da toccare. Si tratta di visite speciali rivolte al pubblico dei visitatori con disabilità con l’obiettivo di realizzare musei ‘senza frontiere’, a misura di tutti, e offrire all’intero pubblico la possibilità di accedere alle strutture museali e alle aree archeologiche, abbattendo le barriere architettoniche e sensoriali.

Orario: ore 16.00 – 18.30

L’architettura di epoca Edo attraverso le silografie del Mondo Fluttuante

Istituto Giapponese di Cultura – Via Antonio Gramsci, 74

Venerdì 16 marzo l’Istituto Giapponese di Cultura organizza un percorso alla scoperta del paesaggio architettonico giapponese popolare, aristocratico e religioso dell’epoca Edo, attraverso l’osservazione delle bellissime stampe policrome del Mondo Fluttuante (ukiyo-e), che hanno rappresentato tra il Seicento e l’Ottocento il mezzo di divulgazione e conoscenza del territorio più efficace dell’epoca premoderna. Interverranno Tatsuya Kumamoto, Consigliere per le Strategie Culturali, Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone (Bunkachō).

L’evento è organizzato in collaborazione con Scuderie del Quirinale e Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone (Bunkachō).

Orario: 18.00

Scendeva simile alla notte

RvB Arts – Via delle Zoccolette, 28

Sino al 17 marzo il RvB Arts ospita la mostra dedicata al viaggio di ricerca realizzato da Lorenzo Bruschini, un triplice percorso a ritroso: geografico – da Delfi ad Olimpia, da Tebe ad Atene sino a Creta ai confini d’Europa; storico – risalendo il tempo sino alle origini della civiltà minoica (Creta, 2700 a.C.); e interiore – alla ricerca dell’identità intesa come mistero e labirinto. La mostra comprende una vasta selezione di disegni e dipinti ispirati dal viaggio e il Libro d’Artista Scendeva simile alla notte, realizzato sull’isola di Creta e pubblicato per l’occasione dalla casa editrice IanuArte in una pregiata cartella da collezione. Sarà presente l’editore Antonio Porta.

Orario: 11:00-13:30 e 16:00-19:30; domenica e lunedì chiuso

Lastlife

Maam, museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz – Via Prenestina 913

Il concept, nato da un’idea di Sergio Angeli, è una riflessione sulla caducità e sulla speranza, sulla morte e sulla rigenerazione. La natura, osservata e compianta durante e dopo la sua fine, è lettura decodificata di umane parabole e terrestri traiettorie.

La mostra itinerante è composta da 7 dipinti, 3 fotografie che documentano l’installazione vivente e 12 lavori su carta.

Il progetto sarà presentato per la prima volta al MAAM – Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz il 10 marzo e l’11 marzo e in quell’occasione l’artista Sergio Angeli e il fotografo Marino Festuccia doneranno alla sede espositiva un quadro e una fotografia della serie Lastlife che entreranno così a far parte della collezione permanente del Museo.

Prologo e compimento della esibizione al MAAM sarà la performance elettro-tribale degli Ipnoteka in un crescendo di ritmi ancestrali e influenze contemporanee.

Orario: dalle ore 16:00 alle 17:30

Ingresso gratuito

Concerto di Shakuhachi

Chiesa di Santa Maria della Pietà in Camposanto dei Teutonici (Città del Vaticano)

Mercoledì 7 marzo alle ore 18 la Chiesa di Santa Maria della Pietà in Camposanto dei Teutonici ospita il concerto di flauto giapponese tradizionale di bambù tenuto dal solista Yōsuke Irie con intermezzo di danza tradizionale giapponese eseguito da Senyumeji Nishikawa

In occasione del 75° anniversario dei rapporti diplomatici tra il Giappone e la Santa Sede.

Ingresso: I posti sono limitati, perciò è richiesta la prenotazione entro il 28 Febbraio 2018.

Attenzione:

Per assistere al concerto è obbligatoria la prenotazione. Per le persone non in possesso dell’autorizzazione all’accesso nella Città del Vaticano, è indispensabile comunicare all’Ambasciata del Giappone presso la Santa Sede il proprio nome completo, insieme al numero di un documento di identità che dovrà essere esibito all’ingresso del Sant’Uffizio (Piazza del Sant’Uffizio). L’Ambasciata provvederà ad inviare una conferma di autorizzazione all’ingresso nei giorni antecedenti all’evento.

Gli Etruschi senza mistero – La donna etrusca

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Con la conferenza del prossimo giovedì riprende il fortunatissimo ciclo Gli Etruschi senza mistero, iniziato lo scorso novembre. Per cogliere l’occasione offerta dalla Festa della Donna, la prossima tappa del viaggio alla scoperta dei presunti misteri di questa affascinante civiltà ci porterà ad approfondire (col supporto delle fonti archeologiche, iconografiche, epigrafiche e letterarie) quanto c’è di vero o di falso nelle testimonianze del retore di Chio e a ripercorrere attraverso i secoli l’evoluzione del ruolo e della reputazione della donna nella società etrusca, un aspetto che, come si è visto, aveva già attratto l’attenzione dei contemporanei e ancora oggi ci impressiona per la modernità che sembra connotare questa straordinaria cultura.

Nel IV sec. a.C. Teopompo di Chio (riportato in Ateneo, Deipnosofisti, XII 517d) scriveva a proposito della donna etrusca frasi che non lasciano molto spazio all’immaginazione: «[Teopompo sostiene che] presso i Tirreni le donne sono tenute in comune, che hanno molta cura del loro corpo e che spesso si presentano nude tra gli uomini, talvolta anche tra di loro, in quanto non è disdicevole il mostrarsi nude. Stanno a tavola non vicino al marito, ma vicino al primo venuto di coloro che sono presenti, e brindano alla salute di chi vogliono. Sono potenti bevitrici e molto belle da vedere. I Tirreni allevano tutti i bambini insieme, ignorando chi sia il padre di ciascuno di essi: questi ragazzi vivono nello stesso modo di chi li mantiene, passando parte del tempo ubriacandosi e cambiando di continuo donna. Non è riprovevole per i Tirreni abbandonarsi ad atti sessuali in pubblico o talora circondando i loro letti di paraventi fatti con rami intrecciati, sui quali stendono dei mantelli. Come tutti i barbari che abitano ad occidente, si strofinano il corpo con la pece e lo rasano. Presso i Tirreni vi sono quindi molte botteghe di specialisti per questa operazione, come vi sono i barbieri presso di noi»

Orario: ore 17.00

Fammi spazio

Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz – Via Prenestina, 913

Sabato 3 marzo alle ore 12.00 il MAAM – Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz – accoglie l’evento Fammi spazio a cura di Graziella Melania Geraci. Il progetto nasce dalla presa di coscienza e dall’osservazione diretta dalla situazione del MAAM e dell’idea che cerca di proteggerne i residenti.

Giovanni Battimiello, Ezia Mitolo e Giacomo Montanaro contribuiranno con le proprie opere alla costruzione della barricata d’arte che ne difende gli occupanti, i tre artisti si faranno spazio nell’ipertrofia espositiva del MAAM che sembra dar vita ad un’unica grande installazione.

Fammi spazio è non solo la ricerca di un luogo fisico e anche mentale dove ubicare le opere, ma soprattutto una riflessione ispirata a quella necessità che ha spinto le persone che vivono al MAAM a conquistare un posto quale diritto ad avere una casa,

Le opere dei tre artisti prendono il via dalla storia del luogo e da chi ci vive, cosi’ l’installazione di Giovanni Battimiello ripropone l’eterna costruzione che porta ad essere il MAAM un cantiere perenne e in divenire. L’opera dichiara che la riqualificazione è in atto e passa attraverso la presenza e il lavoro degli abitanti del MAAM.

Ezia Mitolo mette in atto il progetto A ognuno i suoi occhi – Questi muri siamo noi sul concetto di appartenenza al luogo in cui si vive. L’artista fotograferà gli occhi degli abitanti del MAAM, le piccole immagini fotografiche ritagliate e accoppiate saranno collocate, il 3 marzo dalle ore 12.00, in buchi dei muri dello stabile, creando sguardi che si fondono con l’ambiente. Un piccolo riquadro bianco sarà lo spazio in cui coloro a cui appartengono gli occhi, riconoscendosi, potranno commentare la domanda “perché questo posto è il tuo posto?” lasciando una loro testimonianza scritta.

Ingresso gratuito

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