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Come e quando si ritorna a scuola a Roma: le nuove linee guida per il rientro in classe

come si ritorna a scuola

Dopo la sospensione definitiva dell’11 marzo. Dopo mesi e mesi a far lezioni e dare esami in streaming o tramite piattaforme web, oggi, possiamo finalmente scriverlo: si torna a scuola. Le linee guida sono ormai stabilite, anche se non mancano (come sempre) polemiche e incertezza su  molte questioni. Cerchiamo di capire, allora, per Roma e per il Lazio, quali sono le date previste per il ritorno a scuola e le modalità.

È ovvio che non sarà un rientro simile agli altri, perché per via del virus, ci sono molte novità anche nel mondo dei banchi degli studenti.

Vertice scuola: mascherine sì o mascherine no

Iniziamo dagli ultimi giorni, dove il dibattito si è acceso, con l’avvicinarsi della data prestabilita: il 14 settembre 2020.

Il “NO” all’uso delle mascherine in classe sembra accontentare tutti quanti (sia Regioni che governo), ma non è definitivo.  Il dubbio resta invece sui trasporti (ecco le modalità rimborso ATAC). Come gestire l’enorme flusso di personale, insegnanti, studenti, mamme e papà che torneranno negli istituti scolastici? Allo stato attuale si può parlare di caos e di pareri discordanti. Il Comitato Tecnico Scientifico continua a propendere per la necessaria distanza di un metro sui mezzi pubblici e quindi l’obbligo di mascherina (anche se il ministro Boccia evidenzia come sia difficile gestire i bambini fra i 6 e 10 anni su questa situazione). Per far questo, servono più risorse e più mezzi di trasporto che nessuna Regione ha attualmente a disposizione.

Proprio per questa mancanza, i presidenti regionali propendono, per esempio, per deroghe al metro di distanza fra ragazzi della stessa classe. Ancora il governo non ha dato l’assenso a nulla.

Per ora, in base, a ciò che sappiamo, quali novità ci saranno nel mondo scolastico?

Referente covid scuola

Innanzitutto ci sarà una nuova figura: il referente per il coronavirus. Ecco chi è e cosa farà in casi  di segnalazione.

Il referente Covid-19 (potrebbe essere anche lo stesso dirigente attuale) dovrà venir nominato dal preside e avrà il compito di relazionarsi con le ASL locali. La sua formazione e competenza sarà centrata sui procedimenti da seguire in caso di positività o dubbi di contagio. In più avrà il compito di controllo del numero di assenze esagerate (oltre il 40%) dei singoli alunni. Ancora indicherà quali sono gli alunni con patologie gravi entrate in contatto con eventuali positivi dentro la scuola e infine stilerà l’elenco degli alunni mancanti, qualora le verifiche fossero necessarie.

Come indicato dalla ministra Azzolina e non solo, saranno disponibili più di 50mila docenti e personale ATA per la gestione dell’emergenza. Questi costituiranno “il personale Covid”.

Test sierologici scuola

Intanto in molte Regioni stanno partendo i test sierologici per il personale scolastico. Come vi abbiamo già indicato recentemente, in caso di positività a questo esame, lo step successivo è l’obbligo del tampone e poi la conseguente quarantena.

Quando si torna a scuola nel Lazio? Ecco il calendario dell’anno scolastico

Nel Lazio la scuola riprenderà lunedì 14 settembre 2020 e terminerà martedì 8 giugno 2021. Quelle dell’infanzia chiuderanno il 30 giugno 2021.

Le vacanze natalizie saranno dal 23 dicembre al 6 gennaio 2021 e le pasquali dal 1° aprile al 6 del 2021.

Altri giorni festivi, come sempre, saranno: 1° novembre; 8 dicembre; 25 dicembre (Natale); 26 dicembre (Santo Stefano); 1° gennaio (Capodanno); 6 gennaio (Epifania); 4 aprile (Pasqua); 5 aprile (Lunedì dell’Angelo); 25 aprile (Festa della Liberazione); 1° maggio (Festa del Lavoro); 2 giugno (Festa della Repubblica); Festa del patrono.

I giorni di ponte saranno: lunedì 7 dicembre; lunedì 31 maggio e martedì 1° giugno.

Come si torna a scuola?

I nuovi banchi scolastici

Passiamo ora alla parte pratica che interessa gli studenti. In che modo ripartiranno le lezioni in classe?

La risposta definitiva sull’uso vincolante della mascherina verrà data dal Comitato Tecnico Scientifico solo a fine mese. Non si sa ancora se ci sarà l’obbligo di tenerla, ma per certo qualunque deroga sarà temporanea e si dovranno trovare misure per conservare il distanziamento.

L’altra grande novità è rappresentata dai banchi. Saranno separati, cioè singoli, l’uno dall’altro. Un metro di distanza fra gli alunni e due metri fra il primo banco e l’insegnante.

Il modello è quello in uso presso molti uffici: monoposto, con rotelle, poggia piedi e scrittoio su cui poter seguire la lezione. In questo modo sarà conservata la distanza e si guadagnerà nell’uso dello spazio.

La disposizione più probabile sarà a scacchiera, in fila di due e con un corridoio più ampio ogni gruppo di due banchi affiancati.

La mensa: come sarà organizzata

La mensa, per gli istituti che la prevedono, sarà assicurata con una turnazione differente delle classi. Se i locali “mensa” non ci sono o sono utilizzati per altre attività didattiche, il pasto potrà essere consumato in classe, purché il locale sia arieggiato e gli ambienti siano sempre sanificati prima e dopo l’aver mangiato.

La misurazione della febbre nelle scuole

Non ci sarà l’obbligo di misurazione della febbre prima di entrare né per gli studenti né per il personale. Però resta confermato che chi ha sintomi da coronavirus, in particolare problemi respiratori e temperatura del corpo oltre i 37,5° dovrà restare a casa.

Cosa accadrà se uno studente presenterà sintomi da infezione?

  • verrà misurata la febbre, per capire se superiore ai 37,5°
  • verrà avvisato il referente Covid
  • verranno avvisati i genitori o tutori legali
  • l’alunno verrà isolato in una stanza
  • lo studente verrà seguito per un attimo da un adulto che non è fra le patologie a rischio Covid
  • lo studente dovrà subito mettersi una maschera se superiore ai 6 anni
  • sia genitori che tutore devono presentarsi con la mascherina a scuola
  • starnuti o residui dovranno essere messi dallo studente in sacchetti sigillati
  • la stanza dove l’alunno sarà messo, verrà disinfettata
  • i genitori dovranno contattare la autorità sanitarie per la valutazione clinica
  • seguiranno i test diagnostici dei dipartimenti sanitari
  • seguirà l’indagine dei contatti
  • se il tampone è positivo, si potrà tornare a scuola solo dopo due tamponi negativi
  • se è negativo, dopo aver ripetuto il test a distanze di 2 o 3 giorni, si resterà a casa fino a guarigione clinica completa
  • il referente scolastico dovrà segnare i nomi degli insegnanti e degli alunni entrati in contatto nelle ultime 48h e questi verranno lasciati in quarantena

Cosa accadrà se un insegnate o altro personale presenterà sintomi

Nel caso fosse un insegnante o altra persona della scuola a presentare sintomi, la prima regola obbligatoria sarà quella di mettere la mascherina subito e allontanarsi dalla struttura scolastica.

Poi si avviserà il medico di famiglia per la richiesta del tampone naso-faringeo. Nel caso di positività, verrà avviata la mappatura delle persone entrate in contatto per le verifiche necessarie.

Help Desk per le scuole

Intanto, per fare chiarezza sui mille dubbi, è attivo un Help Desk per le scuole che risponde dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13 al numero verde: 800903080. 

Trasporto pubblico e scuolabus

I trasporti di studenti e genitori accompagnatori sono ancora da stabilire. Le indicazioni attuali sono queste: